Il test ai polmoni può battere i tumori

Si chiama Tac spirale: è un esame che in pochi minuti può individuare anche il cancro più piccolo e far iniziare subito le cure. Secondo gli studi si potranno dimezzare i morti. Il professor Veronesi: "Svolta epocale"

Il test ai polmoni può battere i tumori

Se fumate un pacchetto di bionde al giorno da vent’anni aprite bene le orec­chie. C'è un esame diagnosti­co, la Tac spirale, che potreb­be salvarvi la vita, stanando un insidioso tumore al pol­mone. Magari è ancora pic­colissimo e non si vede o non si avverte, ma può crescere e condannarvi a morte sicura. Ma se diagnosticato allo sta­dio iniziale può essere scon­fitto: bastano una semplice sonda e due buchini al tora­ce. Così come avviene oggi per i tumori al seno di picco­le dimensioni.

Non è fantascienza: dopo cinquant'anni di falsi pro­gressi sul cancro al polmo­ne, si apre allo Ieo, l'Istituto europeo oncologico, una speranza di vita per milioni di persone a rischio. Non a caso il professor Umberto Ve­ronesi parla di «svolta epoca­le » mentre con il suo staff spiega che con la Tac spirale si arriva a dimezzare i deces­si.

Gli specialisti parlano snocciolando i dati finali del­lo studio Cosmos sui grandi fumatori, eseguito a Milano, secondo cui la diagnosi a spi­rale­nei soggetti a rischio per­mette di ridurre la mortalità del 50%. Un risultato addirit­tura più ottimistico di quello presentato dal National Can­cer Institute (Nci) negli Usa, dove la riduzione si limite­rebbe al 20%. Perché questa differenza? È lo stesso Vero­nesi a spiegarlo. Lo studio americano dal 2002 ha ri­guardato 53 mila grandi fu­matori sottoposti a tre Tac spirali annuali. È stato uno studio randomizzato, con gruppo di controllo, conclu­sosi anzitempo per motivi etici, quando ci si è resi con­to che non era giusto privare dell'esame metà della popo­lazione sottoposta a studio. In seguito, la ricerca, fatta senza un gruppo di controllo (cioè esaminando alla Tac spirale tutti i soggetti arruola­ti) ha coinvolto in totale 6200 forti fumatori, senza limitar­si a sole tre Tac, ma conti­nuando a seguirli annual­mente. Così, allo Ieo sono state eseguite 40 mila Tac, diagnosticando 297 carcino­mi polmonari, nel 75% dei ca­si allo stadio iniziale.

«Grazie allo studio Co­smos­ha concluso Umberto Veronesi - il cancro del pol­mone, da 30 anni big killer in­chiodato a una sopravviven­za del 15% potrà avere una diagnosi precoce con la Tac spirale, come il tumore della mammella con la mammo­­grafia, quello al collo dell'ute­ro col pap test. E sappiamo bene che se individuato a uno stadio di pochi millime­­tri, è guaribile». «Senza dia­gnosi precoce - ha spiegato a sua volta Massimo Bellomi, coordinatore insieme a Giu­lia Veronesi dello studio Co­smos - ancora oggi più del 70% dei tumori del polmone viene scoperto quando la malattia è già in fase avanza­ta, spesso inoperabile e con una percentuale di guarigio­ne non superiore al 15%. La diagnosi precoce con Tac spi­rale ha ribaltato questa per­centuale: più dell'80% dei pa­zienti può essere operato con un intervento conserva­tivo (lobectomia invece che l'asportazione dell'intero polmone) e con una percen­tuale di sopravvivenza del 70% dopo 5-10 anni di con­trolli».

Il futuro prossimo? Lo spie­ga Lorenzo Spaggiari, re­sponsabile della chirurgia to­racica dell'Ieo che parla di «quadrantectomia del pol­mone». In pratica «invece che aprire il torace - ha spie­gato - basterà pungere il tu­more con una sonda al tecne­zio radioattivo (lo si fa già per il tumore del seno), così sarà facile da identificare e asportare con intervento mi­ninvasivo, attraverso due bu­chini».

Ma il neo di questa bella scoperta c'è. I costi. Attual­mente questa Tac viene effet­tuata solo privatamente. Co­sta circa 250 euro e bisogna sottoporsi periodicamente per la sua efficacia. Roba da ricchi insomma. Così Vero­nesi vuole evitare disegua­glianze. «La nostra proposta - ha detto lo scienziato - sarà quella di considerare per il futuro questo screening per la popolazione a rischio, al pari di quello già attivato per il cancro al seno. Stiamo me­ditando come formularla, ma certamente faremo que­sta richiesta. Oggi l'esame non è coperto dal Servizio sa­nitario nazionale e questo è un punto da discutere, un'al­tra battaglia che dovrò fare.

Ci vuole una legge, e sarebbe una legge che fa risparmiare il Paese». Secondo il team dell'Ieo, se si cominciasse do­mani a fare la Tac spirale a basso dosaggio a tutti i forti fumatori, si potrebbero sal­vare 6.500 vite all'anno.

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