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«Test antidoping buoni solo per i fessi»

Il pm Guariniello demolisce i controlli sangue-urine della federcalcio. E conferma la richiesta: 2 anni per Giraudo

Torino. Due anni di carcere per l’amministratore delegato della Juve Antonio Giraudo, tre anni e due mesi per il medico sociale bianconero Riccardo Agricola: sono queste le pene che il pubblico ministero Raffaele Guariniello ha chiesto per gli imputati del processo d’appello per l’abuso e la somministrazione di farmaci ai giocatori bianconeri. In più, Giraudo verrebbe chiamato a pagare 3.800 euro per violazione della legge 626 del 1994 sulla sicurezza sul lavoro, frode sportiva e somministrazione pericolosa di farmaci, mentre a carico di Agricola ci sarebbero 2.500 euro di multa e l’interdizione temporanea dalla professione per i reati di falso, frode sportiva e somministrazione pericolosa di farmaci.
In precedenza il pm Gianfranco Colace aveva sostenuto che «i test incrociati sangue-urina non servono a niente. Un test preannunciato per la partita domenicale è inutile. Solo un fesso può farsi beccare». L’affermazione intendeva confutare una delle tesi difensive della Juve, secondo cui la perizia del dottor Giuseppe D’Onofrio, che al processo di primo grado aveva ipotizzato l’uso di epo tra i calciatori della squadra, non fosse valida. Per dimostrarlo, i legali bianconeri hanno spiegato che la stesse autorità sportive cercano la sostanza vietata nell’organismo degli atleti attraverso i test sangue-urina: Colace ha invece ribadito la correttezza del metodo seguito da D’Onofrio.

La prossima udienza è fissata per il 9 novembre e, in quell’occasione, saranno i difensori della Juve a prendere la parola: «Ribatteremo in aula», l’unico commento fatto dall’avvocato Luigi Chiappero.

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