Essere la moglie di un assessore leghista, per giunta con delega allIdentità veneta, non è sufficiente per dimostrare di conoscere litaliano e la storia del Veneto. Per ottenere la cittadinanza la consorte colombiana dellesponente leghista della giunta provinciale di Padova, Flavio Manzolini, ha dovuto sottoporsi ad un esamino tenuto dal sindaco di Teolo, piccolo paesino del padovano dove la coppia vive da sette anni con un figlio di sei.
La prova è stata superata senza problemi: un colloquio di cultura generale preceduto da un giuramento sulla Costituzione italiana e sullo Stato, come prevede unordinanza emanata dal sindaco due mesi fa. Così il 28 dicembre scorso Macea Ledis Carmen Martinez, arrivata in Italia dieci anni fa, è diventata cittadina italiana (e veneta).
«Mi sembra unottima idea lesame introdotto da Ravazzolo - ha spiegato Flavio Manzolini al Gazzettino - anzi, dovrebbe essere un esame di veneto. Quando un immigrato arriva in Italia prima di imparare l'italiano impara il veneto, e così è stato anche per mia moglie che parla perfettamente questa lingua, che, ricordiamo, non è un dialetto». E poi ancora: «Io proporrei, anzi, una modifica all'esame di cultura italiana introdotto da Ravazzolo: prima ancora di giurare la fedeltà alla costituzione si dovrebbe giurare fedeltà al leone di San Marco».
Liniziativa del piccolo comune governato dalla Lega Nord- Liga Veneta ricorda altre proposte avanzate, con strascico inevitabile di polemiche, da altre amministrazioni «padane» rispetto al problema degli immigrati extracomunitari. Sempre nel padovano, a Cittadella, un mese fa il sindaco ha approvato unordinanza che subordina la concessione della residenza a una serie di requisiti, quali un contratto di lavoro con un reddito che garantisca la sussistenza e un domicilio decoroso.
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