La testa di un samurai riporta in alto l’Inter

Nagatomo segna ed evita il pari. Palo di Alvarez, gol annullato al Genoa. Milito e Pazzini in serata storta, Julio Cesar fa il miracolo alla fine

La testa di un samurai  riporta in alto l’Inter

Ci voleva la testa di un samurai per spin­g­ere l’Inter oltre il muro delle sue incapaci­tà. Secondo gol consecutivo di Yuto Nagato­mo e salvataggio finale davanti a Julio Cesar (che poi ha fatto un altro miracoletto) per ce­lebrare l’inchino di un’altra vittoria. L’Inter da trasferta raramente manca il gol (siamo al 12˚consecutivo) e la classifica comincia a prendere diversa faccia. Perfino più ottimi­s­tica di quanto abbia finora detto il suo cam­pionato. Genoa che non sa tirare in porta (tre in tutto, compreso quello del dubbio fuorigioco), Inter che non sa che fare con i suoi bomber.

Pazzini si è mangiato una chance, ma poi che altro? Invece l’appunta­mento con il gol mancato di Milito ormai è uno dei “must” delle partite nerazzurre. A Marassi il bomber fantasma ha fatto atten­dere solo mezzora per lasciar sobbalzare tutti sulla sedia. Ovviamente per lo stupore. Ma questa settimana il Principe è stato grati­ficato ( si fa per dire)del premio del “Bidone d’oro”, forse ingeneroso per il passato, ma così realistico oggi. Anche i tifosi genoani, che ne hanno amato la meravigliosa vena, avranno sentito qualche fitta.

Quando Mili­to ha messo piede mollaccione sulla palla che valeva un gol avviandola alla presa faci­­le di Frey, gli ex tifosi lo avranno ringraziato una volta di più e gli interisti maledetto an­cora la maledizione che lo attanaglia.

A Marassi, comunque, l’Inter ha rinnova­to qualche segnale di risveglio. Partenza con buona vena, la capocciata di Samuel al­la mezzora, che ha trovato quel muro di Frey e subito dopo l’errore del Principe. So­no stati segnali di sveglia l’incursione di Mili­to sotterrato da Granqvist, al limite d’area, con tanto di grazia arbitrale (valeva l’espul­sione del difensore), e infine un rimpallo che poteva regalare a Nagatomo il gol nel fi­naledelprimotempo. Mailgiapponesesiri­farà nella ripresa. Vista così, meglio l’Inter del Genoa che ha pensato a giocare e non a tirare in porta. Direte:ci voleva poco. Vabbè! Il primo tem­po è stato, infatti, tutto un fluttuare di gioco strategico più che di gioco spettacolare. Fi­no al ventesimo minuto nessun tiro in por­ta.

Poi i due risvegli nerazzurri, prove di for­za sulle corsie laterali dove l’Inter è partita con Faraoni,un po’ spento tanto da convin­c­ere Ranieri a riprovare Alvarez nella ripre­sa e con discreto risultato. Il piede dell’ar­gentino sa far male, lo dimostrano il cross per il gol di Nagatomo e il palo colpito nella ripresa. Invece, a sinistra, in diretta contrap­posizione con Mesto e Rossi, il solito turbo giapponese e Andrea Poli, assoluta new en­try nerazzurra che con Marassi ( ovviamen­te sponda sampdoriana) aveva discreto fee­ling. Finalmente, avrà pensato chi si doman­dava cosa volesse farne Ranieri. Oramai era­no diverse le partite passate in panchina, do­po essersi rimesso dall’infortunio.

Peccato che il tecnico, proprio sabato, abbia spiega­to ai giornalisti che Poli non poteva giocare sulla fascia, essendo un centrocampista centrale. Detto e fatto: eccolo schierato sul­la fascia. Siccome non è la prima volta che Ranieri dice qualcosa, eppoi succede qual­cosa di esattamente contrario c’è da aver dubbio: ci fa? O ci è? Idee confuse o solo un po’di naso lungo? In realtà Poli ha dimostra­t­o di essere più adatto a giocare nel zone cen­trali, malacompagnia degli intoccabili (leg­gi Cambiasso e Thiago Motta) difficilmente gli mollerà la zona: uno dei problemi dell’In­ter che vuole rinnovarsi. Nonsoloquello.

Per esempio qualche di­vagazione difensiva è sempre in agguato. Vedi il gol annullato al Genoa: punizione di Veloso, gran testata in gol di Granqvist, che ha sorpreso Lucio, non arbitro e guardali­nee convinti sul millimetrico fuorigioco del difensore (magari era solo fallo). Colpo da occhio di lince anche se qualche dubbio...

Certo, molto più colpevole lo sbandamen­to genoano che ha permesso a Nagatomo, un metro e poco più, di svettare (agevolato da un fallo di Pazzini) in area con la testolina d’oro ad aggiornare il curriculum per il quar­to gol in nerazzurro. Con tanto di inchino a capitan Zanetti e senza guardare Paz e Mili­to che si saranno mangiati fegato e piedi. E Forlan,tornatoincampodopoilsuoinfortu­nio, vedendo quei due avrà toccato ferro.

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