Tettamanzi: «Expo, Milano torni città del dialogo»

(...) la grande vittoria su Smirne. E proprio a questa intesa applaude l’arcivescovo di Milano. «Il modo che ha reso possibile il raggiungimento del traguardo Expo mi pare significativo - dice Dionigi Tettamanzi commentando l’assegnazione dell’esposizione -. Non un modo improvvisato, perché da mesi il sindaco e i presidenti di Regione e Provincia, con la fattiva collaborazione del governo, hanno alacremente lavorato per offrire alla città questa opportunità. Il metodo che si è dimostrato vincente è quello della collaborazione fra tutte le istituzioni».
Nell’Expo il cardinale Tettamanzi individua una grande occasione per Milano. Quella di «riscoprire la sua vocazione di città dell’incontro» consolidando «il dialogo già ben avviato fra le diverse confessioni cristiane e fra le differenti religioni». «Il nome Milano rimanda a Mediolanum - continua l’arcivescovo -, a una terra che “sta nel mezzo”. Un luogo, dunque, dove si converge, ci si incontra, si dialoga. Ecco un nuovo desiderio: che l’Expo, già nella sua fase di preparazione, possa essere un’occasione per riscoprire e attualizzare il prezioso significato del nome della nostra città, perché Milano sia anche oggi città dell’incontro. Tra religioni e culture differenti, tra collocazioni sociali diverse, tra chi è cittadino a tutti gli effetti e chi lo vorrebbe diventare, tra età della vita distanti, tra chi ha un lavoro e chi l’ha perso o non l’ha mai avuto, tra chi è sano e chi è malato».


Tettamanzi conclude con una promessa: «La chiesa ambrosiana sarà presente, per quanto le compete, nel comune lavoro necessario per arrivare preparati a questo importante appuntamento e così costruire tutti insieme la Milano del futuro».

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