Anche il vescovo festeggia i 150 anni dell'Italia. Il cardinal Tettamanzi si unisce alle celebrazione e ricorda che l'eredità del passato è preziosa per guardare al futuro: «Le cerimonie commemorative, come quella per i 150 anni dell'Unità d'Italia nascondono una preziosa verità».
Tettamanzi ha parlato dell'Italia unita nel primo degli appuntamenti televisivi di Quaresima che il presule terrà per cinque martedì, su Telenova, Radio Marconi, Radio Mater e sul Portale della Chiesa Ambrosiana. «Siamo sempre più attenti al presente - ha detto l' arcivescovo di Milano - e questo è necessario, doveroso, ma corriamo il rischio che questo presente sia molto impoverito perché taglia le radici originarie e non accoglie una eredità che avrà sì tanti problemi e limiti ma che ha anche straordinarie ricchezze».
L'invito è a ricordare la storia del paese: «Non vale bloccarsi sul "qui e ora" e in questo senso le cerimonie commemorative sono sì cerimonie ma nascondono una verità preziosa. Noi apparteniamo a una storia e la dobbiamo rivivere e portare avanti proprio grazie alla eredità che ci è stata lasciata e sapendo che quello che facciamo oggi avrà una ripercussione per il domani e questo vale per le celebrazioni per il 150mo anniversario dell' Unità d'Italia e vale per la Chiesa Ambrosiana che celebra il quarto centenario della canonizzazione di San Carlo Borromeo».
La storia, come insegna una lunghissima tradizione, è maestra di vita: «Guardiamo indietro perché indietro ci sono le ricchezze che chiedono di essere riscoperte e rilanciate, ma guardando indietro viviamo in una maniera più ricca il nostro presente e quindi diventiamo garanti di un domani migliore».
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