Questa mattina incontrerà i lupetti e le coccinelle dellAgesci. Trecento piccoli scout che parteciperanno al Pontificale delle Palme in Duomo, alle ore 11. Ma già ieri sera il cardinale Dionigi Tettamanzi ha guidato la veglia di preghiera con i giovani «In traditione Symboli» nella cattedrale. E ha rivolto loro linvito ad «uscire dal nido». Oggi, per i ragazzi, potrebbe essere «la propria famiglia, le amicizie ristrette, il gruppo alla pari. Tutto quello che non chiede grosse responsabilità - ha detto Tettamanzi - non spinge e al confronto e non espone a rischi. É facile stare dentro lì, magari anche fino alletà adulta, piuttosto che sostenere la complessità che ci circonda e affrontare il rischio di delusioni e fallimenti». «A voi, carissimi giovani - ha esortati - dico non rintanatevi! É vero, lincertezza del lavoro, lo studio che non sempre offre prospettive sicure, le questioni etiche e sociali molto articolate potrebbero spingervi a una chiusura comoda. Non fatevi intimorire dalle difficoltà». Nellomelia il cardinale ha spronato i ragazzi a «volare alto». «Fate scelte importanti a volte mi sembra che vi troviate costantemente ad un bivio, avete tante possibilità e occasioni, siete pressati dal dover fare molteplici e diversificate scelte in tutti gli ambiti, ma non possedete i criteri e la forza per poter distinguere ciò che veramente conta e ciò che bisogna prediligere». Tante cose «sono buone, belle e giuste ma non si può arrivare a tutto e questo finisce col generare insoddisfazione e frustrazione. Vi trovate sempre nella condizione di chi deve decidere e quasi mai in quella di chi sceglie, e questo logora». Ma «non si può restare sullincrocio della strada a leggere i cartelli, consultare la mappa e attendere unindicazione buona, occorre prendere una decisione e percorrerla». Parla dei fallimenti a volte nello studio, della delusione nel lavoro, magari alla prima occupazione e che sembra «contraddire tutti gli sforzi, vi verrebbe voglia di resettare tutto e invece ripartite da lì con decisione».
Li invita infine ad essere una generazione «tollerante, forte nel dialogo e nel confronto, capace di apprezzare la diversità. Cè bisogno di uomini e donne che sappiano costruire un tessuto di legalità e riconciliazione» che sappiano «mettersi dalla parte degli stranieri, di chi è emarginato».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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