Le aperture della Curia ai promotori della preghiera in piazza Duomo non convincono limam di Milano Yahya Pallavicini: il vicepresidente della Coreis (Comunità religiosa islamica) si dice preoccupato che larcivescovo Dionigi Tettamanzi possa tendere la mano a quelli che definisce «profanatori della religione».
«Noi religiosi ci sentiamo offesi dalla strumentalizzazione della preghiera in una manifestazione non autorizzata, coordinata e promossa dallUcoii. Né le autorità religiose, né larcivescovo Tettamanzi, devono prestarsi alla loro subdola ricerca di legittimazione».
Considera dunque illegittima quella preghiera?
«Non posso riconoscere i criteri di regolarità della preghiera soprattutto quando viene fatta con unoccupazione e con unostentazione che non hanno alcuna legittimità, né religiosa né civile. Penso che, dopo larroganza dimostrata, ora vogliano fare i lupi travestiti da agnelli incontrando Tettamanzi, magari chiedendo scusa».
Lincontro sarebbe un riconoscimento per l'islam politico.
«Esatto, perciò da imam di Milano e da religioso mi permetto di invitare larcivescovo a non prestarsi a questo gioco di affermazione dei simpatizzanti di Hamas. Invece di scusarsi con larcivescovo, dovrebbero scusarsi con la cittadinanza per la situazione che hanno creato. La loro azione è unoffesa alla preghiera nel senso più generale ed è una conferma della loro volontà di strumentalizzare politicamente la religione, che è poi la filosofia costituzionale di Hamas e dei Fratelli musulmani».
La Chiesa rischia di legittimare gruppi agli occhi dello Stato già delegittimati?
«Mi auguro che l'islam politico non riemerga, perché la situazione a Gaza ha rivitalizzato questa corrente a livello mondiale e ora vuol far sentire la propria voce. Esistono anche persone che fanno politica anche tra i musulmani, ma con una maggiore etica. Loro invece fanno parte di una corrente radicale che ritiene che per solidarizzare con le vittime o con i palestinesi significa creare disordine. Così facendo hanno creato danno ai musulmani e allOccidente».
Da milanese insignito dellAmbrogino dOro, cosa sente di dire?
«Da italiano, occidentale e cittadino, penso che debbano presentare le scuse alle autorità civili e alla polizia per il disordine creato da una manifestazione non autorizzata. Abbiano la pietà spirituale o il pudore reverenziale di non mischiare noi, Tettamanzi o il rabbino capo nelle loro faccende di bassa politica».