Unimmagine vale più di molte parole. Ritrae due cardinali allUniversità Cattolica. Il primo è larcivescovo di Milano, Angelo Scola, che pronuncia la prolusione ufficiale per linaugurazione dellanno accademico. Il secondo è il suo predecessore, Dionigi Tettamanzi, che saluta in qualità di presidente dellIstituto Toniolo con un discorso pieno di progetti e privo di allusioni a un imminente addio. E poi cè il rettore della Cattolica, Lorenzo Ornaghi, nei giorni scorsi in visita in Arcivescovado, in previsione di questa cerimonia più complessa del solito.
Lente fondatore della Cattolica gestisce cinque atenei, quattordici facoltà, millequattrocento docenti, seimila dipendenti e il Policlinico Gemelli. Se ne parla come di una cassaforte. La sua forza, più ancora che finanziaria, sta nellessere al cuore di molte decisioni strategiche. La scadenza naturale del consiglio damministrazione del Toniolo è la fine del 2012 e - secondo fonti della Curia - lintenzione del presidente sarebbe di rispettare il calendario. Tettamanzi era stata nominato ai vertici del Toniolo nel 2003 da papa Wojtyla. La scelta di non dimettersi allarrivo del suo successore, Angelo Scola, ha sorpreso coloro che si aspettavano un avvicendamento alla guida dellIstituto: dal futuro Paolo VI in poi, è prassi che larcivescovo di Milano sieda nel cda del Toniolo.
La vicenda è stata complicata dal confronto della scorsa estate tra il cardinal Bertone e Tettamanzi, in cui il segretario di Stato vaticano chiedeva allarcivescovo un passo indietro anticipato per nominare il giurista Giovanni Maria Flick. In quel contesto si era parlato di «mala gestione».
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