Tettamanzi, veglia di preghiera per i lavoratori

Una giornata di raccoglimento, di riflessione, di protesta quella di domani, in occasione del Primo maggio. Molte le iniziative organizzate in tutta la Loambardia dai confederali, dai precari e dai sindacati autonomi. Non solo, anche la Chiesa scende in campo a fianco dei lavoratori: la pastorale del Lavoro della Diocesi di Milano, infatti, ha organizzato in tutta la regione una «veglia di preghiera e di riflessione». L’appuntamento a Milano è per oggi alle 20,30 alla parrocchia del Santissimo Redentore in via Pierluigi da Palestrina. «Chiedo a tutti di rendersi protagonisti sul territorio - l’appello dell’arcivescovo di Milano, Dionigi Tettamanzi - di una lettura sapiente dei bisogni e di elaborare progetti intelligenti di aiuto, affinché chi perde il lavoro non perda anche la propria dignità».
La chiesa continua a essere vicina ai lavoratori in difficoltà non solo con lo spirito, ma anche con la pratica. Le offerte raccolte per il fondo Famiglia Lavoro lanciato dal cardinale Tettamanzi la notte di Natale hanno raggiunto i 4 milioni 85.382mila euro. A beneficiarne, al momento, 144 le famiglie. La solidarietà non finisce qui: i sindacati confederali che hanno organizzato una manifestazione regionale a Varese, raccoglieranno fondi a favore della popolazione abruzzese. Perché a Varese? «Varese - spiegano i segretari genrali regionali di cigl, Cisl, e Uil, Nino Baseotto, Gigi Petteni e Walter Galbusera - è una delle realtà che più delle altre è costretta a ricorrere in modo forte agli ammortizzatori sociali. La scelta di Varese, vicina a Malpensa sta a significare le due grandi sfide di questa regione: l’apertura ai mercati e alle migliori pratiche europee, e la necessità di valorizzare gli ingenti investimenti già effettuati e ora penalizzati dalle scelte di Cai e dal preoccupante rallentamento dell’attenzione da parte delle istituzioni».


Milano diventa per un giorno capitale europea dei lavoratori precari: sono attese infatti 100mila persone al corteo che partirà alle 15 da Porta Ticinese coinvolgendo Cub, il comitato NoExpo, i «Precari della Conoscenza», ovvero i precari impegnati nei settori della comunicazione, del marketing, dell’editoria e ricerca affianco ai precari della Moda «Serpica Naro» (dall’anagramma di San Precario). «Scenderemo in piazza - annuncia Walter Montagnoli, coordinatore nazionale Cub -. Per testimoniare l’unità tra i lavoratori che ormai sono tutti precari, in un fenomeno accelerato dalla crisi».

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