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Il Tevere non fa più paura: un irlandese disperso

Dall’1 della notte scorsa la piena scorre imponente, ma il livello dell’acqua è ormai stabilizzato da ore, rimanendo stazionario e fluttuando di 2 centimetri l’ora. Durante la notte disperso ragazzo irlandese di 27 anni caduto nel fiume

Il Tevere non fa più paura: un irlandese disperso

Roma - Ora il Tevere non fa più paura, l’emergenza si può dire superata. La fase acuta dell’emergenza Tevere per il momento è terminata e, così come previsto dalla Protezione civile, non ha causato alcuna esondazione nella città di Roma. Nelle prossime 24 ore è attesa una diminuzioni dei livelli del fiume, che la scorsa notte ha toccato il suo apice. Ma la tregua del maltempo non durerà molto: nella serata di domani è attesa una nuova perturbazione, che partirà dalle regioni del Nord.

Sorvegliato speciale La Protezione civile, che ha monitorato costantemente, insieme a squadre dei vigili del fuoco e forze dell’ordine, i tratti urbani del Tevere, continuerà l’attività di monitoraggio, con particolare attenzione al Passo della Sentinella, nel Comune di Fiumicino, e all’Idroscalo di Ostia. Il fiume rimane un ’sorvegliato specialè ma la tensione che si è respirata nel corso della giornata di ieri è calata.

Disperso ragazzo irlandese Era con tutta probabilità ubriaco il ragazzo irlandese di 27 anni caduto nel Tevere e ancora ricercato dai Vigili del fuoco e dalla Protezione civile, nelle acque del fiume dalle 3 di questa mattina. A raccontarlo ai Vigili urbani, con frasi confuse, è stato l’amico, anche lui irlandese da pochi giorni a Roma che insieme al ragazzo scomparso stava osservando il Tevere, all’altezza di Lungotevere Sangallo. L’amico del turista caduto, che ha 25 anni, è ricoverato all’ospedale Santo Spirito in stato di choc. Era venuto a Roma per partecipare ad un matrimonio, con una quarantina di suoi connazionali, il giovane irlandese caduto la notte scorsa nel fiume, all’altezza di ponte Mazzini. È quanto hanno accertato i vigili urbani che stanno cercando di contattare il capo-comitiva. Il gruppo è alloggiato in un hotel nel centro della città. Gli irlandesi ieri sera, dopo aver passeggiato per il centro di Roma, come molti altri turisti e romani, non si sono voluti perdere lo spettacolo del fiume in piena.

Situazione tranquilla in centro
Diversa la situazione nel centro di Roma, dove l’allarme non ha mai raggiunto livelli veramente critici, e le previsioni sono che anche a valle, nelle zone più "problematiche" dell’Idroscalo e di Passo della Sentinella, dove la piena arriverà lentamente tra non molto, non vi saranno emergenze. A rendere la situazione più serena, il fatto che il fiume "esce molto bene in mare, ad una velocità di circa 12 nodi" e la situazione è completamente stabilizzata. Variazioni del livello del fiume potranno esserci solo se si rendesse necessaria una movimentazione a monte ma la quota resterà, stabile per alcune ore per poi diminuire molto lentamente. Una esondazione del Tevere, è invece avvenuta a partire dalle 22:30 di ieri, a Orte Scalo, in provincia di Viterbo.

Evacuate alcune famiglie
La tracimazione, avvenuta in località Baucche Basse, ha interessato alcune abitazioni e costretto all’evacuazione di un decina di famiglie, per un totale di 40 persone. Il capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso, ha fatto intorno all’1 un sopralluogo a ponte Sant’Angelo a Roma con gli uomini del Comsubin, gli incursori della Marina arrivati da La Spezia in elicottero per cercare di rimuovere i barconi che bloccano il flusso del fiume in quel punto. C’era anche il sindaco Gianni Alemanno, che non ha abbandonato i punti di osservazione strategici all’interno della città per quasi tutta la notte.

Battelli alla deriva
"La situazione si è stabilizzata - ha detto - Non è ancora conclusa del tutto la fase di piena, ma a questo punto possiamo stare tranquilli". A Ponte Sant’Angelo è andato anche il ministro per i Beni e attività culturali, Sandro Bondi poco dopo l’1:30. Sul posto rimane il problema di come rimuovere il battello, la chiatta e il ristorante galleggiante incastrati in arcate del ponte.

A vigilare lungo tutta l’asse del Tevere da monte a valle di Roma i vigili del fuoco, la polizia municipale e gli uomini della protezione civile del comune di Roma e della Regione Lazio.

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