Politica

Tg1, polemiche sul "ricambio" dei mezzibusti

Dopo Di Giannantonio e Damosso via dal video anche Tiziana Ferrario. Protestano Rizzo Nervo e Van Straten, consiglieri di minoranza a Viale Mazzini: "Situazione non più tollerabile". Siddi (Fnsi) preoccupato. Ma Minzolini si difende: "Assunti 18 precari, bisogna mostrare volti nuovi"

Tg1, polemiche sul "ricambio" dei mezzibusti

Roma - Il Tg1 torna nell'occhio del ciclone. Questa volta non viene messo in discussione il suo direttore, Augusto Minzolini, ma la sua scelta di favorire un certo ricambio tra conduttori e giornalisti. La situazione "non è più tollerabile" e richiede un intervento di Garimberti a garanzia di chi lavora in Rai, dichiarano Nino Rizzo Nervo e Giorgio Van Straten, consiglieri di minoranza Rai. "Ormai è evidente che al Tg1 è in corso una vera e propria epurazione dei giornalisti che non hanno firmato la lettera in favore del direttore - dichiarano -. La settimana scorsa era toccato al caporedattore Massimo de Strobel, oggi Minzolini ha annunciato al comitato di redazione che sono stati sollevati dal loro incarico di conduttori Tiziana Ferrario, Paolo Di Giannantonio e Piero Damosso, tutti professionisti che hanno contribuito a scrivere la storia di quella che un tempo è stata la più importante testata televisiva". Un altro membro del cda, Antonio Verro, difende invece Minzolini: "L’autonomia editoriale dei direttori delle testate del servizio pubblico va tutelata da qualsiasi ingerenza di tipo politico. Il direttore è al lavoro ormai da diversi mesi su un piano di rilancio e di rinnovamento del Tg1", sottolinea Verro in una nota".

"Segno di arroganza" "Avevamo chiesto al direttore generale di fermare il disegno di annientamento dei valori, delle culture e delle autonomia professionali portato avanti con determinazione stalinista dal direttore del Tg1 e pertanto lo riteniamo corresponsabile di queste decisioni. Al presidente - concludono - chiediamo un intervento a garanzia e in difesa di tutti coloro che in questa azienda hanno lavorato e lavorano con professionalità, serietà ed apprezzamento generale. Quanto sta avvenendo al Tg1 è il segno di un’arroganza che calpesta regole aziendali e dignità personali e per questo non è più tollerabile: non è in gioco soltanto la credibilità di quella testata ma dell’intero servizio pubblico".

Minzolini: solo ricambio generazionale Nessuna epurazione solo un ricambio generazionale, risponde Minzolini: "Sono stati assunti - spiega rivendicandolo come fatto importante della sua direzione - diciotto precari e per dare un segnale di cambiamento al Tg1 bisogna mostrare volti nuovi. Sono decisioni prese da tempo e i documenti, né quelli a favore, né quelli contro, non c’entrano assolutamente niente. Sono liturgie che non mi appartengono".

Siddi preoccupato "La notizia di una imminente rimozione dagli incarichi di conduzione del Tg1 rischia di configurarsi come rappresaglia piuttosto che come un normale esercizio dei poteri del direttore che il contratto tutela". Lo afferma Franco Siddi, segretario Fnsi, intervistato dal sito di Articolo21. "È inevitabile - afferma Siddi - che ciò accada in un luogo attraversato da invasioni di campo politiche e permanenti. E non sarebbe peraltro la prima volta".

Il cdr del Tg1 "E' un precedente che riteniamo molto grave, anche alla luce dell’intenzione manifestata dal direttore di continuare nell’opera di rinnovamento delle conduzioni". E' la presa di posizione del comitato di redazione del Tg1. "Ai colleghi - sottolinea il cdr - il direttore non ha mosso alcun rilievo professionale, ma ha richiamato l’esigenza di ringiovanire e rinnovare i volti del telegiornale".

Garimberti a Masi: valorizzare tutti Ferme restando le prerogative del direttore di testata stabilite dal contratto, il responsabile del Tg1 valorizzi tutte le professionalità a sua disposizione senza discriminazioni: è questo, in sostanza, l’auspicio che il presidente della Rai, Paolo Garimberti, ha espresso in una lettera inviata oggi al direttore generale Mauro Masi dopo che degli avvicendamenti alla conduzione appena decisi si è discusso anche in cda. Nel pieno rispetto delle reciproche competenze e fermo restano l’articolo 6 del contratto di lavoro giornalistico, Garimberti - a quanto si apprende - ha scritto di ritenere "sommamente opportuno" che il dg solleciti Minzolini a "valorizzare tutte le professionalità senza discriminazioni di sorta", anche perché guidare il maggiore tg del Paese impone di "far lavorare al meglio delle condizioni possibili le diverse professionalità" chiamate a realizzare il prodotto. Garimberti si aspetta quindi che i giornalisti sostituiti alla conduzione, in particolare i cosiddetti "volti noti", "trovino tempestivamente collocazione adeguata e idonea a non svilire la loro professionalità".

Il presidente chiede infine a Masi di tenerlo informato per le valutazioni del caso. 

Commenti