Cronaca locale

«Ticket, pagheremo per difendere la salute»

Giannino della Frattina

Non una nuova tassa, ma un provvedimento per tutelare la salute. La butta così Palazzo Marino per cercar di convincere milanesi e pendolari che pagare un ticket per entrare in città è cosa buona e giusta. Non un’altra tassa, dunque, ma un modo per migliorare la qualità dell’ambiente e dunque della vita. «I dati sulla situazione dell’aria nella nostra città - assicura l’assessore alla Mobilità Edoardo Croci -, ci dicono che il Pm10 è l’inquinante più pericoloso per la salute». Un veleno che nel 2005 ha superato per 150 volte la soglia prevista di 50 microgrammi per metro cubo, rispetto al limite di 35 superamenti previsto dalla legge. Cifre da brivido, soprattutto se unite a quelle che attribuiscono al traffico il 72 per cento delle emissioni. Per non parlare di incidenti, rumore, congestione, modifica del clima che producono alla collettività danni per 5 miliardi di euro.
Mano al portafoglio, dunque, a partire dal prossimo 19 febbraio data di partenza della «fase sperimentale». Linea rossa alla cerchia ferroviaria e pedaggio in vigore nei giorni feriali dalle 7 alle 18. Incasso previsto 396 milioni di euro nel primo anno. Nessuna esenzione per i milanesi, anche se rispetto alla prima proposta dell’assessore Croci dilagano le esenzioni. Non pagheranno le moto, le auto a idrogeno, metano ed elettriche. Ma nemmeno quelle a benzina euro 2, euro 3 ed euro 4. Ingresso gratis anche per i diesel dotati di filtro. Ma nessun ticket, almeno durante la fase sperimentale (fino al 15 ottobre 2007) per i diesel euro 4 senza filtro. La domanda allora è, ma chi paga? Gli euro 1 a benzina (2 euro nella fase sperimentale, 5 a regime), i diesel non catalitici e i motori euro 0 (prima 10 euro, poi addirittura 20). Per residenti e domiciliati a Milano che volessero evitare il salasso, sono però pronti i pass. Abbonamenti annuali scontati a tariffa agevolata rispettivamente a 40, 100 e 200 euro.
Su tutto pende minacciosa una clausola. «Nella fase a regime (dal 15 ottobre, ndr), le tariffe saranno incrementate e sarà possibile un’estensione delle classi tariffate e una riarticolazione della composizione delle classi dei veicoli sulla base dei risultati della sperimentazione». Fuor dal burocratichese bene che vada il pedaggio sarà raddoppiato. Altrimenti più che raddoppiato ed esteso anche a chi prima non pagava o pagava di meno. Tempi cupi per gli automobilisti. Anche se l’assessore, per farsi perdonare, promette miracoli raccontando di un Piano della mobilità da declinare nei prossimi cinque anni. «Un progetto complesso per difendere la salute dei cittadini - assicura Croci -, tutelare l’ambiente e migliorare la qualità della vita di chi vive e lavora a Milano». E via con gli interventi, dal «potenziamento del trasporto pubblico locale, allo sviluppo dell’integrazione tariffaria, dall’aumento dei parcheggi d’interscambio, alla diffusione dei mezzi ecologici o a bassissimo impatto ambientale, fino alla riduzione dell’utilizzo di combustibili inquinanti per il riscaldamento ».
Un piano ancora tutto da costruire continuano a ripetere in piazza Scala. Da sottoporre a «istituzioni, categorie e associazioni». Ma soprattutto ai cittadini che potrebbero anche essere chiamati ad esprimersi con una consultazione referendaria e che per cominciare a informarsi da lunedì troveranno tutto il piano nel sito del Comune.

Giornata calda lunedì, quando a Palazzo Marino per discutere di ticket arriveranno i sindaci dei trentadue Comuni della prima cintura.

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