«Tiferò Ghana ma un po’ di cuore è per voi»

Il presidente dell’associazione: «Sono grato al vostro Paese. Spero di battervi solo in finale»

Raffaella Regina

Ingannano l’attesa del debutto sognando il massimo dei riconoscimenti. I cittadini ghanesi residenti a Milano e provincia, poco più di mille, ripongono grandi aspettative nella partita di stasera che si terrà ad Hannover. «Siamo orgogliosi di poter finalmente partecipare ai Mondiali di calcio - afferma Franca Open, presidente dell’associazione Ghanese della Lombardia con sede a Milano - vivremo l’evento con grande spirito sportivo, il popolo ghanese è innanzitutto contento di essere presente alla manifestazione». L’associazione di cui Open è presidente è attiva a Milano da 26 anni ed è stata rivitalizzata nel 2002, l’obiettivo che si pone è quello di legittimare la loro presenza sul territorio,infatti al momento stanno organizzando l’inaugurazione della loro società che si terrà verso la fine di luglio.
«Stasera non tiferemo ad occhi chiusi per la nazionale ghanese - aggiunge Open - almeno per quanto mi riguarda posso affermare con sicurezza che mi sentirò molto diviso. L’Italia mi ha accolto e sono molto grato alla città di Milano, per questo credo che durante la partita sarò preda di un conflitto interno molto forte». Per un Paese in via di sviluppo come il Ghana il Mondiale rappresenta anche un’ottima occasione di visibilità. «Accoglieremo il Mondiale in modo maestoso, confrontarci con le grandi squadre europee ed extraeuropee significherà molto. E poi per noi ghanesi residenti in Italia non ci potrebbe essere debutto migliore se non quello contro gli azzurri». Open si augura inoltre che gli incontri tra le due nazionali non si limitino solo ai mondiali, vorrebbe vedere più spesso le due squadre giocare insieme magari in territorio ghanese.
Una serata, quella di stasera, all’insegna dell’entusiasmo che sarà seguita dagli africani nei piccoli spazi casalinghi «purtroppo non potremo assistere all’incontro tutti insieme - lamenta Franca Open - perché a Milano non esiste ancora un posto d’aggregazione in cui ritrovarci. Guarderemo il debutto della nostra nazionale davanti al televisore, in compagnia di amici e parenti». E se l’esito fosse positivo? A quel punto la serata si trasformerebbe in una grande festa con canti, balli, e una cena tradizionale a base di «Fu Fu», il piatto ghanese per eccellenza preparato con patate dense e sugo di carne o di pesce. Il tutto gustato tassativamente con le mani per una perfetta «cerimonia della gioia» in stile africano.

Ma non finisce qui perché i nostri avversari di stasera guardano al futuro pieni di aspettative. «Speriamo di arrivare in semifinale. Sarebbe bello disputare la finale contro l’Italia - conclude il presidente dell’Associazione - e batterla ai rigori. Con un solo gol di scarto».

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