Tifosi, tenete sotto chiave il famigerato striscione

Tifosi, tenete sotto chiave il famigerato striscione

Sampdoria: non è successo niente di strano. Dopo la sberla presa dal Chievo alla «quinta» di campionato (behetovenianamente: così batte il destino alle nostre porte…) la squadra di Novellino ha 3 punti in più dell’anno scorso (9 contro 6), avendo segnato 4 gol in più (9 contro 5) e subìto uno in più (7 contro 6). La sconfitta patita contro un Chievo dall’atletismo forsennato (nel finale, tra le sue file crampi a go’go’) e straordinariamente brillante in talune individualità extra strong (Amauri, Luciano, Obinna, Franceschini, Sammarco, Semioli: perdiana se Harry Potter Campedelli e Giovanni Sartori ci sanno fare!) ci può stare se in precedenza si è speso un po’ troppo in tempi ravvicinati, e non deve allarmare cosiccome non dovevano illudere - come puntualmente avvertii - l’exploit anti Milan e la galoppata di Treviso. Se appena il difensore è sottotono e il centrocampista leggermente imballato, un Amauri e un Luciano così diventano incontenibili. Se poi Obinna fa un gol del genere, giù il capello e scroscino gli applausi.
Si archivi dunque la cocente inopinata sconfitta e ci si industri a far fuori, domani sera, il Vitoria Setubal. Che nessuno s’azzardi a pensare al Messina. L’imperativo categorico è: avanti in Coppa! Un match, quello contro i portoghesi che presumibilmente verranno a fare il «torello» puntando all’1-1 e ai calci di rigore, che non porta né vantaggi economici né punti in campionato, ma è fondamentale per l’immagine e l’autoreferenzialità di questa Sampdoria che in tempi ristretti il trio Garrone-Marotta-Novellino ha provveduto a rimettere sul luminoso binario europeo (applausi a cascata!) di Paolo Mantovani.
Passando a casa Grifone, manzonianamente vergin di servo encomio e di codardo oltraggio vi dico: per favore tenete urgentemente sotto chiave il famigerato striscione in cui al cognome di turno segue il perentorio Vattene!. «Fossati Vattene!», «Spinelli Vattene!», «Dalla Costa Vattene!», «Scerni Vattene!». A prescindere dal fatto che l’improvvido Dalla Costa ci si è ingenuamente rovinato e lo spericolato Scerni lo ha seriamente rischiato, mentre l’abilissimo Spinelli ci ha fatto vedere a Livorno - dopo avercelo fatto vedere per almeno 4 anni a Genova - di cosa sia per vero capace, guai al mondo se ora fosse la volta di «Preziosi Vattene!». Enrico Preziosi qui ci ha presi, qui ci ha riportati e da qui deve risollevarci. L’uomo e l’imprenditore, se la crudele persecuzione di cui è stato oggetto varrà a fargli abbassare la cresta rendendolo più rispettoso delle regole e meno arrogante, è in grado di riuscirci. La squadra è modesta ma il campionato è modesto. Solo Monza, Padova, Spezia e Genoa finora non hanno mai perso. Il che vale. Vavassori è un sant’uomo e ha l’anima di ferro. Stiamo calmi: come dicono gli inglesi, aspettiamo e vediamo.
Basta salti nel buio, storicamente garantiti dalle drastiche prese di posizione di chi preventivamente minaccia, facendo d’ogni erba un fascio: «Imprenditori genovesi, giù le mani dal Genoa!».

Ma bravi! Vi siete mai chiesti perché la Sampdoria, se e quando disgraziatamente le capita di giungere sull’orlo del baratro, trova il Salvatore di turno su piazza, e voi no? Andate un po’ a chiedere in giro senza pregiudizi e paraocchi. Se poi vi va bene così, peggio per il Genoa, peggio per voi, peggio per noi, peggio per Genova. Intanto lo Spezia (complimenti vivissimi!) avanza.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica