Il «tiro a segno» dei Riformatori sul Prof

Al gazebo dei radicali della Cdl tre palle contro il governo. Della Vedova: il monopolio dei temi etici non va lasciato alla sinistra

Massimo Malpica

da Roma

«Ma che me ne faccio della sagoma di Prodi? Preferivo quello vero per dirgli un paio di cose in faccia». Capelli legati dietro la nuca, una smorfia sulla bocca: davanti al gazebo bianco, la ragazza sembra scettica riguardo al «gioco» proposto dai Riformatori liberali, «Butta giù Prodi e le tasse, ferma la rapina». Ma un attimo dopo una palla azzurra scagliata da un ragazzino inglese stende la caricatura del premier e strappa una risata che rompe gli indugi di molti curiosi. L’effetto-Finanziaria, il consenso basso e sdrucciolevole del governo lo si percepisce anche qui, in largo Goldoni. Intorno al banchetto allestito dai «Radicali per le libertà» per manifestare contro lo «Stato di polizia fiscale» dell’esecutivo e per raccogliere firme con lo scopo di «dare un’anima libert/aria al centrodestra» sfilano ragazzi, famiglie, romani a spasso per via del Corso, turisti. Molti si fermano: le palle di pezza nei cestini e le tre sagome di Prodi, Padoa-Schioppa e Visco attirano l’attenzione. Che non scema nemmeno quando viene fatto presente che la soddisfazione di buttar giù il premier e i suoi ministri economici è in effetti economica, ma non gratis: «1 firma, 3 palle, 1 euro».
Le (s)pallate al governo di cartone proseguono, i bambini si segnalano tra i più attivi nel tiro a segno: Carla avrà 7 od 8 anni, arriva a stento al tavolo, eppure riesce a fare sette lanci parabolici e precisissimi nel breve tempo in cui i genitori firmano il manifesto dei Riformatori sul centrodestra. «Una campagna che serve ad aprire un vasto fronte etico all’interno della Casa delle libertà», spiega Benedetto Della Vedova. Che sottolinea il momento di grande popolarità dell’opposizione, dovuto in gran parte alla mobilitazione del centrodestra contro una Finanziaria «di tasse e di statalismo» che non piace quasi a nessuno.
Secondo il presidente dei Riformatori liberali (e parlamentare azzurro), il crollo dei consensi dell’esecutivo e l’impennata nei sondaggi della Cdl in concomitanza con la discussa manovra confermano «che è soprattutto sulle questioni economiche e fiscali che l’elettorato si divide tra centrodestra e centrosinistra». Ma a questo punto, partendo dall’antistatalismo che è nel dna della Cdl, Della Vedova indica la strada per non smarrire i consensi di chi nella Casa delle libertà «ora ci sta un po’ stretto»: «Pensiamo che in Forza Italia e nella coalizione - spiega dunque Della Vedova - si debba aprire un fronte etico, libertario. E che venga così riconosciuta una piena cittadinanza politica nel fronte antistatalista, filoatlantico e garantista a tutti quelli che però sui temi etici, dalle unioni civili all’eutanasia, alla ricerca scientifica, sono distanti dalla posizione della Chiesa». Insomma, per non «lasciare alla sinistra il monopolio della discussione sull’innovazione sociale» non bisogna trascurare l’anima libertaria della Cdl. Accompagnando la libertà alla responsabilità e non chiedendo «scorciatoie» per i diritti, spiegano ancora i Radicali per le libertà, che per esempio sostengono i Pacs, ma solo per gli omosessuali, che non hanno alternative non potendo sposarsi. Così, «sulle questioni eticamente sensibili - chiude il presidente dei radicali della Cdl - avremo una serie di incontri a tema tra esponenti della coalizione di centrodestra».

Intanto il tiro alle sagome prosegue. «È una roba di Halloween?», chiede un uomo avvicinandosi al banchetto. «No, è per la Finanziaria», replica un militante. E lui, di rimando: «Appunto, avevo ragione io. Roba da brividi».

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