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Tocca all’Onu far sentire la sua voce

Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sta mettendo a punto una dichiarazione in cui chiederà la liberazione dei 15 militari britannici arrestati dall’Iran: lo ha detto il ministero degli Esteri di Londra. L’ambasciatore britannico alle Nazioni Unite Emyr Jones Parry ha fatto circolare una bozza tra i membri del Consiglio a New York, con la speranza di ottenere una dichiarazione, se non entro ieri, al più presto. L’Iran ha fatto sapere che ritarderà la liberazione della marinaia Faye Turney, se Londra coinvolgerà l’Onu nella vicenda, cosa che effettivamente è accaduta.
Anche Javier Solana, l’alto rappresentante per la politica estera dell’Unione europea, è intervenuto dicendo che i marinai britannici devono essere liberati «immediatamente». Solana ha sottolineato che questa vicenda «non aiuterà ad avere relazioni costruttive» con le autorità di Teheran, in particolare per venire a capo, con «una soluzione negoziata» dell’ormai famigerato “dossier nucleare”.
In Italia il vicecoordinatore di Forza Italia, Fabrizio Cicchitto, ha criticato «il rigoroso silenzio» sulla vicenda del sequestro del governo Prodi «e di tutti coloro che in genere sono pronti a stracciarsi le vesti di fronte ad ogni vero, presunto o inventato errore americano».

Poco dopo il portavoce della Farnesina è intervenuto sostenendo che il governo italiano si «riconosce nella posizione espressa dalla presidenza tedesca di turno dell’Unione Europea».

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