Politica

Il tocco di Moschino e gli anni Venti di Anna Molinari

Paola Bulbarelli

da Milano

«Ho trovato una vecchia foto di Cecile Beaton e ho pensato a una sera d’estate, a una festa in giardino. Le invitate spiccavano per le loro personalità forti e uniche, per i contrasti e le differenze». Rossella Tarabini, stilista di Anna Molinari, così definisce, in modo chiaro e quasi visivo, la sua collezione che, ed è una costante della sua moda, attinge linfa vitale dal passato e guarda a una eleganza vera quasi dimenticata, rivista in chiave moderna, a volte decadente. Sono aristocratiche le sue donne, hanno un fare tra l’americana bohémienne e la lady anni Venti coperta di pizzi dall’aria fané. Una sorta di sciroccata super chic, bellissima come le modelle che hanno sfilato sulla passerella, pronta a infilarsi un abito lungo ricoperto di paillettes dégradées tinte platino applicate sul tulle o una cappa di taffettà color lilla con collo di piume o una gonna a trapezio in broccato bianco o un vestito giallo girasole in raso e asimmetrici drappeggi il tutto, lussuosissimo e preziosissimo, con le scarpe da ginnastica, i capelli sfatti, gli occhi bistrati.
In quanto a interpretare una parte non è male nemmeno la giovin signora di Moschino. Intrigante e divertente come sempre, la collezione gioca con gli effetti speciali di trompe-l’oeil (cinture, perle, fiori, fiocchi) e di capi dalla doppia faccia (giacche e chemisier con un doppio davanti) e si tinge di sexy con abitini lingerie. «Il tocco disturbante», come lo definisce Rossella Iardini, stilista della griffe sta nelle zeppe fluo di altissimi sandali. È da palcoscenico pure chi sceglie di vestire logata dall’inglese John Richmond. «È rock’n’roll couture per le signore nefaste della notte», spiega John. C’è il cioccolato fondente e l’oro antico, il fucsia e il verde per pantaloncini a sbuffo, gonnelline plissé, giacchini in pelle iper ricamati. Ma è davvero la notte il pezzo forte della collezione con una serie di vestiti ricchi di incrostazioni, frange, perle a cascata. Mentre sono le catene, i broccati, i bottoni d’oro i fiocchetti ai polsi i protagonisti da Burberry dove il ruolo è quello della principessa inglese. Mariella Burani invece, preferisce le ballerine non da discoteca ma di danza classica. Alle quali infila le solite gonnellone a fiori, a balze, colorate di verde, arancio, turchese in tessuti che sembrano mai stirati. La Burani, abilissima nel suo mestiere, è una vera professionista nel cavalcare i momenti giusti. Così com’è grande il successo di Dsquared. Che dire di un marchio che nel 2002 fatturava 2,5 milioni di euro e oggi vanta un fatturato di 55 milioni. Che più che attori e attrici e trucchi da prestigiatori qui si fa sul serio.

E la moda di Renzo Rosso è talmente accattivante che le 40 uscite in passerella della bella del West vorresti non finissero mai.

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