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«Togliete quell’obbligo, puliremo lo stesso»

I proprietari di casa: «Regolamento ingiusto, ora rispondiamo noi in caso di incidenti»

Il tema «dialettico» della pulitura dei marciapiedi durante le nevicate nasce dalla scarsa consuetudine dei nostri concittadini, abituati a vivere nel «paese dò sole», con la neve e dalla propensione tutta italica a prendersela con il «Governo» anche se piove.
Nei Paesi del Nord e in molte città degli Stati Uniti le nevicate non vengono considerate delle vere e proprie calamità, ma dei fenomeni del tutto naturali. Anche là si chiudono aeroporti e strade; le città rimangono bloccate. La neve, se non si riesce, non viene spalata dai marciapiedi; anche perché l’operazione non è così agevole come la spalatura delle strade.
Essa richiede una manovalanza diffusa che non può giovarsi neppure dell’ausilio dei mezzi meccanici.
A Milano è una tradizione secolare quella dei «portinai» (oggi portieri) che collaborano con il Comune nel tenere puliti marciapiedi e strade. E così si fa anche oggi. Si fa quello che si può, tutti quanti in spirito di servizio, per rendere meno disagevole per la comunità, un fenomeno transitorio che comporta fastidi e disagi. In questo senso siamo i primi noi a invitare i cittadini a tenere, ove possibile, comportamenti di tale genere, utili alla città.
Ma il Comune di Milano nel 1986, nel regolamento di polizia urbana ha codificato l’obbligo per i proprietari frontisti di provvedere alla pulitura dei marciapiedi o, in loro mancanza, di due metri di strada in caso di nevicate; stando ben attenti a non creare sdruccioli sul ghiaccio.
È una norma regolamentare che, evidentemente, risente della preoccupazione del clima di polemiche che si crea ogni qualvolta cade qualche fiocco di neve.
Ora, che il Comune non sia in grado di provvedere alla spalatura di 4mila chilometri di marciapiedi è cosa che comprendiamo benissimo. Tant’è che i portieri, dove ci sono, scendono in strada e spalano.
Se poi in qualche parte resta la neve nessuno rimprovera l’amministrazione civica.
Ma che ci sia una norma (secondo me illegittima, perché un obbligo di tal genere può essere imposto solo per legge e non con un regolamento comunale) che addossa al privato l’onere di tener pulito il suolo pubblico, con lo spostamento a suo carico della responsabilità civile e penale di ciò che su quel suolo può avvenire a causa delle nevicate, francamente mi sembra una esagerazione.
E che dire poi se non ci sono i portieri.

Sono i proprietari, i condomini, gli amministratori delle società immobiliari o dei condominii a dover scendere in strada?
Per queste ragioni abbiamo chiesto al sindaco di Milano di annullare questa norma: nella certezza che i nostri concittadini continueranno, come hanno sempre fatto, a tener puliti i marciapiedi della nostra cara città anche se non obbligati dal Comune.
*presidente di Assoedilizia

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