Toh, ascoltavano anche la moglie di Mills

Nell’elenco degli spiati c’è anche lei. E forse sarebbe stato strano il contrario. Perché tra i personaggi pubblici che i reporter di Rupert Murdoch hanno azzannato con più ferocia, in questi anni, Tessa Jowell aveva un posto di rilievo. Sessantratré anni ad oggi, un perenne caschetto di capelli flosci, un carattere d’acciaio, Tessa Jowell è stata ministro con Tony Blair, ed è ancora ministro oggi con Gordon Brown. Ma alla ribalta delle cronache internazionali non c’è arrivata per il suo impegno come ministro della Cultura, e nemmeno per il lavoro che sta facendo ora per le Olimpiadi del 2012. No, a Tessa Jowell è toccato diventare famosa per colpa del marito, l’avvocato David Mills, quello accusato di essersi fatto corrompere da Silvio Berlusconi. Da quattro anni, da quando le accuse di corruzione a Mills sono divenute pubbliche, la vita del ministro Jowell è diventata un inferno. Giornalisti sotto casa, in giardino, per strada. Spesso, le notizie più fresche su di lei le avevano i reporter di Murdoch. Adesso si capisce come facevano.
«Io per Tony mi butterei sotto un bus». La linea politica di Tessa Jowell, la sua inossidabile fedeltà all’ex primo ministro britannico, è riassunta in queste poche parole. Ed è forse nella assoluta chiarezza della sua fedeltà al leader il segreto che ha permesso negli ultimi anni a questa signora di sopravvivere politicamente ad una tempesta che avrebbe distrutto molti suoi colleghi. Ora che si scopre il suo nome nel primo, assai parziale elenco dei vip spiati dai reporter di Murdoch, la tempesta mediatica abbattutasi su Tessa assume un aspetto ancora più inquietante. Ed ancora più ammirevole - a suo modo - risulta la caparbietà con cui questa donna ha difeso la sua posizione.
Il guaio le si è abbattuto addosso in due ondate. La prima, a marzo del 2005, quando si scopre che la Procura di Milano ha incriminato suo marito per corruzione in concorso con Berlusconi: e qui la signora se la cava con una certa facilità, facendo presente che degli affari del coniuge non si è mai occupata. Ma un anno dopo la faccenda si fa più imbarazzante, perché si scopre che con i soldi della presunta mazzetta Mills ha estinto i mutui sulle due confortevoli abitazioni possedute dalla coppia: quella londinese di Kentish Town e quella di campagna nel Warwickshire.
In entrambi gli atti che estinguono le ipoteche c’è la firma non solo di Mills ma anche della donna che dal 1979 è sua moglie e che gli ha dato due figli. È lei, Tessa. In Gran Bretagna scoppia il finimondo, i giornali chiedono a gran voce le dimissioni della ministra.

Lei, forte dell’assoluzione di un gran giurì, resta al suo posto ma annuncia: il suo matrimonio con Mills è finito, «i coniugi hanno deciso un periodo di separazione», dice un comunicato. Ma pochi mesi dopo, i paparazzi fotografano la coppia di nuovo insieme. Era una separazione finta, per tacitare lo scandalo? A beccarli sono i reporter del Sunday Times di Murdoch.

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