Tokio: «Pronti ad attaccare Pyongyang»

da New York

Comincia oggi all’Onu una settimana cruciale per la questione del nucleare nord coreano. Ufficialmente, la linea è dura su entrambi i fronti: il dittatore comunista della Corea del Nord, Kim Jong-Il, ha ammonito ieri che il suo Paese è pronto a una «guerra totale». I Paesi impegnati nei negoziati, secondo l’inviato statunitense Christopher Hill, appaiono «risoluti» e uniti in seguito alla crisi provocata dagli esperimenti missilistici nord-coreani mercoledì scorso. Oggi il Consiglio di sicurezza dovrebbe pronuciarsi sulla data in cui verrà votata la risoluzione che prevede di sanzionare il regime di Pyongyang, ma Russia e Cina, membri con diritto di veto, rimangono riluttanti. Kim Jong-Il ha dichiarato che non verrà fatta la minima concessione «agli invasori imperialisti americani, nostri nemici di sempre». «Siamo pronti - ha detto - alla guerra totale in caso di una ritorsione statunitense».
Il Giappone e gli Usa stanno moltiplicando i loro sforzi diplomatici per evitare che Pechino e Mosca blocchino la risoluzione di condanna presentata da Tokyo e sostenuta dall’Occidente. I più preoccupati della corsa all’arsenale missilistico di Pyongyang sono i giapponesi: il loro ministro degli Esteri, Taro Aso, ha affermato ieri che il suo Paese ha il diritto di attaccare la Corea del Nord in caso di minaccia nucleare diretta. «Dobbiamo difenderci», ha detto. La Corea del Sud ha subito invitato Tokio ad abbassare i toni. «Non ci sono ragioni di agitarsi come fa il Giappone, ma semmai ci sono tutte le ragioni per agire in modo opposto», ha dichiarato il portavoce del presidente sud-coreano Roh Moo-hyun.
Come per le crisi del nucleare iraniano e del Darfur, Cina e Russia manifestano contrarietà a risolvere problemi diplomatici con la richiesta di sanzioni. Pechino e Mosca sostengono che il documento giapponese rischia di ravvivare le tensioni nell’area e di far fallire i negoziati multilaterali sul programma nucleare nord-coreano.

Qualche giorno fa, la televisione russa aveva annunciato che la questione nord-coreana sarebbe stata uno dei temi del prossimo vertice del G 8, in programma a San Pietroburgo dal 15 al 17 luglio.
Anche un altro Paese asiatico ha sperimentato ieri un missile: l’India ha lanciato il suo primo missile a media gittata, l’Agni III. Può portare una testata nucleare e raggiungere Pechino e Shanghai.

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