Tombe ebraiche profanate Il Comune risarcirà i danni

Rapporto della Digos in Procura. Aperto un fascicolo contro ignoti per vilipendio

Enrico Lagattolla

Una quarantina di lapidi divelte o spaccate. Un’incursione che ha scosso Milano e la comunità ebraica. Il raid di lunedì notte al cimitero di via Jona arriva in Procura. Un’inchiesta è stata aperta.
La notizia di reato inviata dalla polizia è all’esame del procuratore aggiunto Armando Spataro, a capo del dipartimento antiterrorismo che si occupa anche di reati politici. La segnalazione, che al momento ipotizza i reati di vilipendio di tombe e danneggiamento, è arrivata ieri sul tavolo del procuratore aggiunto di turno Alberto Nobili ed è poi stata inoltrata all’attenzione di Spataro.
Il fascicolo - al momento a carico di ignoti - dovrebbe essere registrato lunedì, e nei prossimi giorni sarà affidato a un magistrato del pool di Spataro, che dovrà fare luce sulla vicenda. Compito affatto facile, considerando l’assenza di rivendicazioni e di «tracce» utili agli inquirenti, e vista la scarsa collaborazione ottenuta dai rom del campo nomadi di via Triboniano, alcuni dei quali sono stati sentiti nei giorni scorsi dagli uomini della Digos.
Il Comune, intanto, ha fatto sapere che si farà carico delle spese di risistemazione delle tombe danneggiate. La decisione è stata presa dall’assessore ai Servizi funebri e cimiteriali Giulio Gallerà, d’intesa con il sindaco Gabriele Albertini. La notizia è stata comunicata al presidente della Comunità ebraica Leone Soued, che ha ringraziato il Comune «per la sensibilità dimostrata».
«Il deplorevole atto di vandalismo compiuto contro le sepolture ebraiche ha suscitato la condanna unanime di tutta la città - ha commentato Gallera -.

Per questo è stato deciso, in segno di concreta solidarietà alla Comunità ebraica e alle famiglie coinvolte, che il Comune si farà carico delle spese necessarie alla risistemazione delle quaranta tombe, danneggiate e distrutte».

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