Le tre sepolture di - e con - Tommy Lee Jones lo mostra per due terzi della storia vagare nel Messico settentrionale col cadavere dun messicano (Julio Cedillo), ammazzato per errore da una guardia statunitense (Barry Pepper) di confine. Evidente la derivazione delle Tre sepolture da Voglio la testa di Garcia di Sam Peckinpah (1974) e da Frontiera di Tony Richardson (1982). Guillermo Arriaga, sceneggiatore con Jones, li ha ricalcati, convinto che valga per i film ciò che vale per le notizie: nulla è più inedito del pubblicato.
A Cannes, dove i giurati dovrebbero conoscere i rudimenti della storia del cinema, Tre sepolture è stato premiato anche per la sceneggiatura, oltre che per linterpretazione. Pazienza: quasi tutti gli altri film erano peggiori. Ma si può dubitare che a tanto favore non sia estraneo il fatto che a produrlo, dirigerlo e interpretarlo, è un noto attore americano; che a co-produrlo è un noto regista francese, Luc Besson; e soprattutto che è un film dalla parte degli emigranti clandestini: la legge devessere uguale per tutti, salvo per i poveri...
Jones - che nel film è una guardia - nella realtà non è nemmeno un emigrante clandestino. Ispirò il personaggio del giovane miliardario Oliver Barrett al romanzo di Segal e dal film di Hiller Love story (1970). Da allora Jones non ha partecipato a un film dove non morisse qualcuno.
Figurarsi nella Tre sepolture, dove cè di mezzo il Messico, tipicamente connesso con la morte fin da Il tesoro della Sierra Madre di Huston (1948), ispirato al romanzo di B. Traven; a Passione ribelle di Thornton (2000), ispirato a quello di Cormac Mc Carthy.
LE TRE SEPOLTURE di e con Tommy Lee Jones (Usa/Francia 2005, con Barry Pepper, Julio Cedillo. 113 minuti
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