«Tommy torna a casa, giocheremo insieme»

«Tommy torna a casa, giocheremo insieme»

da Parma

«Caro Mommi, in questo momento ti vorrei dire che ti voglio tanto bene. Prego i rapitori, chiunque sono, di restituire questo bambino. È malato e ha bisogno di medicine e se si sospendono per due o tre giorni potrebbe avere delle crisi». Sono queste le parole scritte da Sebastiano, il fratellino di 8 anni di Tommaso Onofri, e lette da una portavoce della Croce Rossa di Parma, Gaia Lauria, in un incontro con la stampa a cui Sebastiano non ha potuto partecipare perché ancora in questura assieme ai genitori. Un incontro in cui è stato letto anche un messaggio dell'altro fratello, Carlo Alberto, il figlio del primo matrimonio di Paolo Onofri, che ha anche lui chiesto ai rapitori di liberare Tommaso. «Spero di rivederti presto - si conclude il messaggio di Sebastiano - il tuo fratellone Sebi». Ma l'appello ha anche un Ps tutto particolare: «Ti aspetto per giocare a “Lancia il bimbo”». Nel suo messaggio ai rapitori, il fratello più grande, di 16 anni, Carlo Alberto, scrive: «Da quando Tommaso non è più con noi, la nostra famiglia è distrutta perché Tommaso è un bambino che sa come farci ridere anche nelle giornate più nere».
Nemmeno Carlo Alberto ha potuto leggere personalmente il suo messaggio perché anche lui era ancora in questura. «Quando una persona arriva a casa dopo una giornata di scuola o lavoro molto intensa - scrive l'adolescente - e appena apre la porta si trova davanti un bambino che gli sorride e che corre verso di lui per farsi prendere in braccio o che scappa per farti capire che vuol giocare, automaticamente diventa difficile non rispondergli con un altro sorriso e non giocare con lui». «Quindi chiedo per favore a queste persone - conclude Carlo Alberto - di ascoltare la loro coscienza e di riportarci Tommaso, perché tutti hanno una parte in loro che gli consente di ripensare gli errori commessi e di rimediare. Bisogna solo ascoltarla». Durante l'incontro sono stati mostrati i disegni del piccolo Sebastiano fatti attorno al testo dell'appello, piccoli cuoricini e un topolino.
Intanto, sono molte centinaia i messaggi di commento arrivati al blog «Liberate Tommaso», creato sabato scorso dal Comitato «Per liberare Tommaso» e inserito come «link» all'interno di tantissimi siti di informazione, tra cui quello dell'Ansa all'indirizzo «www.ansa.it». Messaggi che si aggiungono alle decine di migliaia arrivati ai tre indirizzi mail aperti con la medesima intenzione.

Messaggi di solidarietà, di disperazione, di rabbia, che gli inquirenti devono studiare per capire se all'interno c'è qualche intervento dei rapitori: «Cominciamo ad avere qualche problema sulla posta elettronica, siete in tantissimi», hanno detto i promotori dell’iniziativa. Per questo gli indirizzi email sono diventati tre

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