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Toni e un guardalinee, Diavolo all’inferno

Maldini & compagni stoppati dopo otto successi consecutivi. Troppe disattenzioni

DIDA 5. Contagiato dalle altrui incertezze finisce col partecipare al papocchio difensivo commesso dai suoi più affidabili sodali. Sul terzo gol ha una responsabilità diretta.
STAM 5.5. Con la Fiorentina subito indietro a difendere il primo vantaggio, si capisce al volo che non è il suo mestiere attaccare dal lato. È impacciato, legnoso e di testa svetta un paio di volte in tutto. dal 19’ st CAFU 5. Forse è il caso di prendere atto che il capitano del Brasile pentacampeon ha esaurito la benzina e non riesce più a sprintare come ai bei tempi andati.
NESTA 4.5. “Buca” una palla, in piena area, a inizio del secondo tempo che procura il secondo gol della Fiorentina e incanala la partita pro Della Valle. Altre volte sporca tutti i lanci verso il centrocampo. Con la luna storta.
MALDINI 5.5. Alla prima punizione si perde in area di rigore Toni, che lo trafigge sbucandogli alle spalle e deviando di giustezza la palla. Stessa scena sul terzo gol, nel finale, quando ormai tutta la squadra ha mollato i pappafichi.
SERGINHO 6. Primo tempo a tutta birra: mette al muro chiunque gli si pari davanti e contribuisce, col solito cross vellutato, a confezionare il meritato 1 a 1 di Gilardino. Nella ripresa gli oppongono un paio di passaggi a livello: non si passa più.
GATTUSO 6.5. È uno dei pochi che decide presto di ricorrere ai modi spicci per tentare di farla franca nei confronti di qualche vecchio amico che gli morde le caviglie e gli soffia sul collo.
PIRLO 6. Oscurato da Montolivo e da una marcatura a uomo che lo esclude dagli incroci decisivi della sfida e solo nella ripresa gli consente qualche giocata non particolarmente ispirata.
SEEDORF 7. Il migliore in campo nel primo tempo. Nella ripresa sostituito in modo misterioso: se ne va scurissimo in volto e per una volta ha tutte le ragioni di questo mondo. Dal 16’ st RUI COSTA 5.5. Lavora qualche palla con abilità ma non riesce mai a imprimere una piega decisiva alla sua azione.
KAKÀ 4. Compare, improvvisamente, nel finale del primo tempo (dribbling su Brocchi e tiro in porta deviato dal portiere Frey) prima di eclissarsi ancora. Rimpiazzato con il solito ritardo nella ripresa. Dal 29’ st INZAGHI sv.
SHEVCHENKO 6. Comincia a scaldare il suo piedino magico: sfiora più volte il bersaglio grosso prima di esaurire la carica fisica con un duetto d’alta scuola in società con Gilardino.
GILARDINO 6.5. È vero che lo tengono con le buone e con le cattive. Lui si arrangia come può, firma un gol, il primo, ne scodella un altro che in modo discutibile viene cancellato dallo sbandieratore di Mantova.
All. ANCELOTTI 5. È la sua domenica nera: prende un granchio cambiando il migliore in campo, Seedorf, con Rui Costa invece di lasciare sotto la doccia l’inutile Kakà.

Poi finisce con tre centravanti in area, Inzaghi, Sheva e Gilardino, che si tolgono spazio a vicenda.

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