Roma - Senatore Giorgio Tonini, Berlusconi ha detto che non accetta strumentalizzazioni della riforma radio-tv per boicottare la legge elettorale.
«Le due cose devono essere tenute distinte. Non è facile, il sentiero è stretto, ma dobbiamo essere capaci di non confondere i due piani».
Lo dica ad alcuni dei suoi alleati.
«Ribadisco: una strumentalizzazione sarebbe davvero impropria...».
Magari anche il governo cerca di sabotare l’accordo.
«No, il dialogo ha rafforzato Prodi, mentre un governo che diventasse ostacolo per la riforma si indebolirebbe...».
Siete vicini al traguardo?
«L’ultimo miglio è sempre il più difficile, ha detto Veltroni, e concordo. Direi però che siamo oltre il 50 per cento delle probabilità di farcela».
Che cosa manca ancora?
«Direi la disponibilità dei piccoli partiti a mettere in gioco se stessi...».
Arduo chiedere ai cespugli di decretare la propria fine.
«Ma Ds e Margherita l’hanno fatto, liberamente, per un disegno più grande. Perché non possono essere coinvolti altri soggetti? Di certo non si può fare una legge che non conceda nulla a Pd e Forza Italia».
Ai piccoli che cosa offrite?
«Un percorso politico di aggregazione. Non si può andare avanti con coalizioni che per fare il punto portano 38 persone a un tavolo...».
Come vorreste la nuova legge elettorale?
«Per noi il miglior sistema è il francese; il tedesco è stato un buon terreno di mediazione.
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