Un topo ruba la scena a Obama

Un gigante e un topo, ma tra i due la scena stavolta l’ha presa il più piccolo. Obama per una volta è passato in secondo piano. E non per un Mickey mouse in costume, come accadrebbe a Disney, ma per un topo vero, che ha rubato la ribalta al presidente degli Stati Uniti. Il roditore è spuntato all’improvviso da un cespuglio nel giardino delle rose della Casa Bianca, si è diretto verso il podio dove Obama stava leggendo una dichiarazione di elogio al Senato per avere appena approvato la legge sulla riforma di Wall Street. Il topolino ha fatto una passeggiata proprio sotto il podio portatile, collocato in una bella giornata di sole nel famoso giardino della Casa Bianca, davanti allo Studio Ovale. I fotografi che lo affollavano, collocati dietro alle sedie dei giornalisti che stavano ascoltando la dichiarazione del presidente americano, hanno subito spostato i loro obiettivi dal presidente al topolino, che ha continuato comunque deciso per la sua strada, incurante della attenzione suscitata. Apparentemente Obama non si è accorto di nulla: ha continuato a leggere la sua dichiarazione sulla necessità di regolare la condotta di Wall Street, senza lasciarsi distrarre dal fuori programma.
Le immagini di Obama che parla dal podio con il topolino che gli transita davanti hanno conquistato ieri le prime pagine di diversi giornali statunitensi. Secondo i fotografi della Casa Bianca, non è la prima volta che questo succede. La scorsa settimana, durante un altro intervento di Obama nel giardino della Casa Bianca, stavolta dedicato alla crisi della marea nera nel Golfo del Messico, un altro topolino (ma forse era lo stesso) aveva fatto la sua apparizione nel giardino delle rose, ma non si era spinto fino al podio dove il presidente stava parlando. Altri topi sono stati notati in passato nella minuscola cucinetta della sala stampa della Casa Bianca, dove i giornalisti consumano i pasti durante gli intervalli della loro attività. Le proteste dei media avevano spinto l’amministrazione Bush a far scattare ampi lavori di ristrutturazione della ormai fatiscente sala stampa della White House. Dopo tali interventi le apparizioni dei topi nella briefing room sono cessate. I topolini continuano comunque a muoversi liberamente, insieme agli scoiattoli, nel famoso prato della Casa Bianca.
Ma gli incontri ravvicinati tra i presidenti americani e gli animali sono numerosi. Alcuni mesi fa era stata una mosca a mettere nei guai l’inquilino della Casa Bianca. L’insetto aveva cominciato a tormentare il presidente durante un’intervista alla rete televisiva Cnbc in programma nel giugno scorso in una sala della Casa Bianca.
Obama, disturbato dalla presenza insistente della mosca, aveva cercato con le buone di convincere l’animale a non disturbare l’intervista ma, vista la persistenza dell’insetto, il presidente lo aveva ucciso con un rapido colpo della mano. La scena era stata catturata dalle telecamere della Cnbc e prontamente mandata in onda con Obama che sorrideva soddisfatto per il buon esito della sua «caccia alla mosca». Ma le immagini avevano provocato le proteste sdegnate degli animalisti. «Bisogna avere compassione per tutti gli animali, anche per le mosche», aveva commentato Bruce Friederich, portavoce del gruppo Peta. Da senatore Obama aveva ricevuto gli elogi degli animalisti per la sua condanna degli abusi verso gli animali. «Ma la mosca schiacciata davanti alle telecamere televisive ci ha fatto capire che anche Obama non è perfetto», aveva aggiunto il portavoce. In realtà quello delle mosche è uno dei tanti problemi ereditati da Obama dalla amministrazione Bush.

In diversi uffici della Casa Bianca sono state anche installate luci speciali anti-insetti. Ma, per andare sul sicuro, i dipendenti sono stati dotati anche di uno strumento meno sofisticato: una paletta schiacciamosche.

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