Tor Vergata, visita alla Città dello sport di Calatrava

Venendo dal Policlinico di Tor Vergata, a distanza di alcune centinaia di metri, si vede spuntare una delle due vele che compongono la nuova «Città dello Sport» progettata da Santiago Calatrava. La realizzazione della struttura, in costruzione da alcuni anni e inizialmente pensata per ospitare i mondiali di Nuoto, procede. E già una delle due vele è stata innalzata con la rete di tubi metallici che dovrà essere ricoperta dal vetro. L’altra vela sorgerà a breve. Tutt’attorno sono state ultimate le fondamenta e prendono forma i parcheggi, l’accesso per gli atleti, 2 delle piscine esterne, oltre a 3 piscine interne alla vela.
A visitare il cantiere per effettuare un sopralluogo della struttura, ieri mattina erano presenti il sindaco Gianni Alemanno, l’architetto Santiago Calatrava e l’assessore capitolino all’Urbanistica Marco Corsini. Quattro passi con elmetto giallo da cantiere tra le fondamenta della futura Città. Un’opera il cui «prestigio e il grande valore artistico e architettonico - ha detto Alemanno - non è mai stato messo in discussione». Semmai, secondo il sindaco, la discussione ha riguardato «problemi di carattere funzionale ed economico». Funzionale perché «la struttura non ha potuto essere utilizzata per i mondiali di Nuoto». Economico perchè «l’opera ha un costo significativo». Ora, «il problema funzionale è stato risolto con l’ingresso dell’opera nella candidatura di Roma alle Olimpiadi 2020». Con la soluzione del problema funzionale, si risolve anche il problema finanziario. Infatti, «se il Coni sceglie Roma come candidata alle Olimpiadi 2020 - ha aggiunto Alemanno - possiamo andare al ministero delle Infrastrutture e alla presidenza del Consiglio per rivendicare le risorse mancanti per completare l’opera».
Per quanto riguarda eventuali modifiche al progetto, di cui si era parlato in passato con lo scopo di ridimensionare il costo della Città dello Sport, l’architetto Calatrava ha fatto vedere come le piscine interne, quando non utilizzate per il nuoto, possono essere coperte con un solaio di legno e l’area può essere convertita in spazio polifunzionale. Le piscine esterne, invece, rispetto al progetto originario «potranno essere coperte, per evitare il caldo feroce in estate», ha detto Calatrava. Le destinazioni finali degli impianti saranno definite in base alle Olimpiadi 2020. In ogni caso, tutta la struttura, come ha tenuto ad evidenziare Calatrava, «è stata pensata per essere polifunzionale». Quindi, anche nelle piscine interne, se non utilizzate, potranno essere rimosse, ad esempio, le piattaforme per i tuffi, e destinare l’area ad altra attività. In totale, una vela ospiterà 3 piscine e 4000 posti per spettatori. L’altra vela sarà adibita a palazzetto dello sport per 17mila spettatori. All’esterno delle vele, un foyer con negozi. Nell’area all’aperto, una piscina olimpica con una vasca circolare adiacente per il riscaldamento degli atleti.

E un palazzetto per la pallanuoto con una piscina all’interno. Poi, parcheggi e verde pubblico. Alle spalle, le residenze universitarie di Tor vergata. Un progetto che, per Calatrava, è «destinato a essere un punto di riferimento per tutto il quartiere».

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