Torino-Lione I No-Tav bloccano l’autostrada ma non le trivelle: via al traforo

Un’altra data storica sul librone della Torino-Lione: ieri è stato fatto il primo «buco» in valle di Susa, a poche decine di metri dal presidio permanente allestito dal movimento No Tav. Ma non senza problemi. I manifestanti, circa seicento persone, hanno bloccato due volte la vicina autostrada(in direzione Torino all’altezza di Susa), per la Francia, la A32, al mattino e nel tardo pomeriggio, ma non sono riusciti a impedire che entrassero in azione le trivelle. Il macchinario per il settimo dei 91 sondaggi previsti per il progetto preliminare della nuova ferrovia, è stato portato nel cuore della notte, scortato e protetto da un imponente schieramento di carabinieri, poliziotti e finanzieri, sui terreni della Sitaf, la società che gestisce l’autostrada A32 Torino-Bardonecchia e il traforo del Fréjus. Ieri è anche ripartito il lavoro dell’Osservatorio tecnico, guidato dal commissario di governo Mario Virano, dopo le modifiche nella rappresentanza degli enti locali. Proprio a Susa, infine, il presidente della Provincia di Torino Antonio Saitta e l’assessore regionale ai Trasporti Daniele Borioli hanno avviato la campagna di comunicazione tra la gente, con l’aiuto di geologi e comunicatori sociali giunti a bordo di un camper informativo itinerante.

«Con la prima tappa del camper a Susa - ha spiegato il commissario di governo Mario Virano - abbiamo potuto parlare liberamente tra la gente, spiegando a cosa servono i sondaggi».
Replicano i No Tav: «Per fare una trivellazione su un terreno di riporto hanno dovuto portare 1.500 agenti. Abbiamo già vinto». Sabato altra manifestazione.

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