Travolte la scorsa settimana sul campo e dalle critiche, le due squadre bergamasche tirano fuori l'orgoglio: l'Atalanta domina il Crotone, l'Albinoleffe nonostante mezza partita giocata in dieci (espulso Foglio) coglie l'incredibile pareggio a Grosseto rimontando tre gol subiti in rapida successione. Una settimana di lavoro psicologico premia gli allenatori Colantuono e Mondonico, alle prese oltretutto con problemi di formazione per rimpiazzare i tre squalificati di ciascuna squadra.
Non pareva agevole l'impegno dell'Atalanta contro il Crotone uscito indenne dai campi di Torino, Reggina e Siena. La squadra di Colantuono s'era dimostrata Doni-dipendente non solo per il carisma, ma anche per i suoi gol decisivi. Stavolta vince senza il capitano, mandato a far passerella nell'ultimo scorcio di gara e ben sostituito da Bonaventura e Padoin. LAtalanta vince, ma i gol di Tiribocchi e Pettinari danno misura inadeguata al punteggio, rispetto al predominio quasi assoluto, sostanziato da 13 calci d'angolo, con Ruopolo finalmente in evidenza a fianco del possente "Tir". Ha fatto la ricomparsa dopo lunga assenza Ferriera Pinto, potrebbe essere il nuovo punto di riferimento. Merita citazione il fair-play dei tifosi atalantini che hanno ospitato in tribuna i tre tifosi del Crotone, isolati nel deserto della curva sotto la pioggia e senza ombrello.
Sotto di tre gol dopo 17, Mondonico per solito vulcanico nell'impartire disposizioni tattiche era stralunato, quasi assente come il suo Albinoleffre. Improvvisa però la scossa: la rete di Previtali rianima allenatore e squadra, Grossi riduce ancora il disavanzo ma l'espulsione di Foglio sul finire del primo tempo sembra il segnale che c'è poco da sperare. Invece le maglie celesti si moltiplicano, chiudono spazi, bloccano il Grosseto, tentano insidiosi contropiedi. C'è un rigore, ma Tomasig neutralizza il tiro di Caridi e quello che pare il momento della resa diventa la svolta imprevista, Previtali completa la sua grande giornata e la rimonta.
Un altro recupero, con importanti valori di classifica, ha i colori granata. Il controverso sviluppo della partita gira per un tempo attorno a Sgrigna, unico attaccante per l'assenza dell'infortunato Rolando Bianchi. L'ex vicentino indovina all'inizio il gol del vantaggio, il Torino parte dalla pole-position per esprimere finalmente contro il Modena tutta la sua valenza da promozione ma si incanta, la difesa si smarrisce, Mazzarani infila l'autostrada e pareggia. L'allenatore Lerda aveva preferito Pratali a Di Cesare al centro della retroguardia e proprio lui commette uno svarione che manda in gol lalbanese Cani. Poi si spalanca l'opportunità migliore per agguantare il pareggio, Sgrigna va sul dischetto, prende la mira ma di piatto destro manda a lato. Nella ripresa la mossa giusta, entra Gasbarroni ed è un altro Torino, quello vero. Dalle retrovie avanza D'Ambrosio che segna la doppietta del ribaltone in fotocopia, di testa su calci d'angolo. Si placano le contestazioni, il Toro respira.
La striscia positiva dell'Empoli arriva al capolinea dell'Armando Picchi livornese dopo 15 partite. La squadra di Aglietti fin qui molto compatta e regolare, aveva trovato in Coralli il valido sostituto del capocannoniere Eder (passato al Brescia) e nell'esperta coppia Handanovic-Stovini la saracinesca della difesa, la migliore del campionato.
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