da Milano
Antonio Di Pietro invoca la privacy: «Non commento mio cognato». Sergio Piffari, segretario lombardo dellItalia dei valori, invece commenta, eccome: «Meglio imbarcarlo adesso che nel 2009, un attimo prima delle elezioni. Ora può dare una mano al partito». Per adesso però è il partito a riprenderselo. Gabriele Cimadoro, il Cognato per eccellenza della politica italiana, torna col Tonino nazionale. Con le sue trasmigrazioni, il Cognato ha messo fuori uso per le pur allenate porte girevoli della politica: è stato nella Dc, fra i fondatori a Bergamo, la sua città, del Ccd, poi è entrato nelUdr di Francesco Cossiga, quindi è stato arruolato da Tonino nei Democratici, nel 2000 ha litigato furiosamente con lex Pm e si è rifugiato nellUdc. Ora la nuova giravolta.
Sarà perché lui un bilancio, impietoso, della propria esperienza politica laveva già fatto a suo tempo condensandolo in dieci parole: «Lessere il cognato di Tonino mi ha molto agevolato». Nel 2000 sinfilò a Palazzo Chigi sulla poltrona pesante di sottosegretario allindustria; dallaltra parte della barricata ha collezionato solo poltrone di vimini, come quella di vicesegretario regionale dellUdc, e delusioni barra trombature: nel 2005 ha mancato lelezione al Pirellone, nel 2006 ha fallito la corsa a Montecitorio, infine pure nella sua Palazzago è stato asfaltato dal sindaco uscente e rientrante con un divario di 25 punti. Meglio fermare il ciuffo che impreziosisce il suo bel volto - i giornali ai tempi del Ccd lo iscrissero dufficio insieme a Pierferdinando Casini alla corrente Beautiful - e rispolverare le parentele: lui ha sposato Barbara Mazzoleni, Di Pietro, in seconde nozze, la sorella Susanna. Si torna alle origini.
I giornali lo scoprirono nel 1994. Sulle redazioni cadde come un meteorite una foto che lo mostrava insieme al Pm di Mani pulite ad una battuta di caccia: i cani trafelati, le cartuccere alla messicana, i fucili orgogliosamente esibiti. Su Di Pietro aleggiavano leggende e voci incontrollabili: si favoleggiava di spy-story e 007, invece affiorò fra lo sconcerto generale quel quadretto paesano, rustico, da Italia in bianco e nero.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.