Un capolavoro come Natale in casa Cupiello sarebbe piaciuto all’estro irriverente di Rossini, un artista che Eduardo ammirava e di cui aveva messo in scena i capolavori. Per questo accogliamo con gioia la scelta del Biondo di Palermo di riproporlo all’attenzione generale. Così la scena di Pietro Carriglio, memore della grande stagione dedicata all’esplorazione del teatro dell’assurdo, è assunta a paradigma dello status endemico di Napoli illuminata com’è da barbagli metafisici degni di Magnasco in una luce che ricorda gli allucinanti interni di Savinio. Mentre, ai suoi ordini, Nello Mascia regista della pièce e sensibile protagonista, piega il proprio bizzarro estro caricaturale a una rassegna di tipi comici eredi veri o presunti degli scalcinati clochard beckettiani colti da improvvisa follia motoria come gli eroi squinternati di Ionesco. Solo a tratti confortati dalla maniera partenopea degli altri interpreti tra cui spicca per aderenza alla tipologia sentimentale del suo ruolo di moglie-infermiera un’attrice come Benedetta Buccellato. In questo modo la farsa solo in apparenza risibile e scontata di un uomo senza qualità fuori dal proprio come da qualsiasi tempo che, incurante della tristezza dell’epoca, dedica ogni suo sforzo alla creazione del presepe mentre attorno a lui l’integrità familiare si sfascia in una ridda di equivoci progressivi che suscita la fragorosa ilarità della platea diventa, per assurdo, l’emblema di un carattere nazionale sopravvissuto ad ogni sconvolgimento della storia patria.
Proiettando Eduardo, e la sua poetica, nel cielo dei funamboli.NATALE IN CASA CUPIELLO - di Eduardo De Filippo Teatro Biondo di Palermo, di e con Nello Mascia. Roma, Teatro Eliseo, fino all'11 dicembre, poi in tournée.
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