Torna il film sull’orchestra di piazza Vittorio

Arriva anche sullo schermo di Villa Leopardi, per il primo «Festival delle Arti», il film che racconta l’exploit della band multietnica per eccellenza: l’Orchestra di Piazza Vittorio (la proiezione è in programma questa sera, ore 21.30). La pellicola, che ha fatto incetta di riconoscimenti, ripercorre la storia della formazione nata dalla geniale intuizione di Mario Tronco, tastierista degli Avion Travel, e di Agostino Ferrente: l’idea cioè di riunire un gruppo di musicisti di strada (e non solo) di ogni parte del mondo, a partire dal rione Esquilino. Ne nasce un docu-film i cui ingredienti sono «cinque anni di documentazione, 30 musicisti, 15 nazionalità, 5 operatori, 4 montatori, 3 fonici, un quartiere, un cinema da salvare, un’associazione culturale, un direttore d’orchestra e un regista» e che si rivela essere «uno straordinario miscuglio multietnico di storie, umanità e musica, per molte persone non solo la realizzazione di un sogno ma una scelta di vita, un lavoro, una famiglia». La rassegna prosegue poi con il teatro e la messa in scena di un testo che all'epoca del suo debutto, nel ’79, suscitò una specie di scandalo: si tratta di Les fées ont soif (Le fate assetate) di Denise Boucher (domani, ore 21.30). La rappresentazione, proposta nella traduzione di Alessandra Terni, fa parte del progetto «Incontri con la drammaturgia», curato dalla regista e attrice Tiziana Bergamaschi per l’accademia milanese dei Filodrammatici. Le protagoniste sono tre donne-simbolo: la Vergine, Maria e la Maddalena (impersonate da Cinzia Portacci Zadykian, Alessia Spinelli e Laura Tentori). Tutte e tre portano con sé il fardello di un destino non scelto: la Vergine è costretta dagli uomini nel ruolo di creatura senza macchia, senza marito né figli, in altre parole priva di una fisicità; Maddalena, al contrario, esiste solo in quanto oggetto di desiderio per gli uomini, condannata alla mercificazione del corpo; infine Maria, casalinga oppressa dalla solitudine e il cui orizzonte non va al di là di un alienante centro commerciale. Domenica il Festival si chiuderà con i Musicanti del Piccolo Borgo, nel segno della musica popolare tradizionale del centro-sud (lo spettacolo inizia alle 21.30).


Nel corso degli anni l’ensemble si è specializzata nel repertorio laziale e molisano e nell’uso di strumenti legati al mondo agropastorale, tra cui il piffero, la zampogna, la chitarra battente, l’organetto e perfino il «bufù», grande tamburo a frizione del Molise. Villa Leopardi, via Nomentana angolo via Senafè, ingresso gratuito Informazioni: 06-86325763.

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