Torna l'«Amico Atletico», il premio per chi dà esempio di sportività e fair-play

Le segnalazioni si potranno effettuare fino al 31 maggio sul sito www.codiceatletico.it. I vincitori (uno per regione) saranno poi scelti da una giuria composta da grandi campioni dello sport

«Non tutti possono diventare campioni dello sport, ma tutti possono diventare campioni di comportamento in ambito sportivo». È questo il motto della 6ª edizione del premio nazionale «l'Amico Atletico», che si propone di individuare e premiare in ciascuna delle 20 regioni italiane (per la prima volta dal 2005) atleti, tecnici e dirigenti, professionisti e non (ma tesserati alla federazioni sportive aderenti al Coni e residenti in Italia), che con il loro comportamento significativo rappresentano i valori dell'etica sportiva, della correttezza e del fair-play.
L'iniziativa, illustrata al Salone d'onore del Coni, alla presenza tra gli altri del presidente dell'Istituto del credito sportivo, Andrea Cardinaletti, del vice presidente del Coni, Luca Pancalli, e del Direttore dell'Ufficio Nazionale Pastorale Sport, Turismo e Tempo Libero della Cei e Cappellano della squadra olimpica italiana, Don Mario Lusek, è partita dalle Marche con la sottoscrizione del primo «Codice Atletico» da parte di testimonial come Roberto Mancini e Valentina Vezzali, per volere della Fondazione «Gabriele Cardinaletti» Onlus di Jesi che ha istituito il premio nel 2005.
«L'intento è di promuovere in Italia una nuova cultura sportiva - ha ammesso Andrea Cardinaletti - Bisogna valorizzare le risorse etiche insite nel mondo dello sport». Le segnalazioni degli «Amici Atletici» si potranno effettuare a partire da oggi, e fino al 31 maggio, sul sito www.codiceatletico.it. I vincitori (uno per regione) saranno poi scelti da una giuria composta da grandi campioni dello sport chiamati a valutare i comportamenti e gli stili di vita di personaggi sportivi, magari meno noti, ma meritevoli di essere segnalati all'opinione pubblica. A conclusione dell'iniziativa, su segnalazione dei vincitori, la Ubi (Banca Popolare di Ancora) devolverà una somma a 5 associazioni Onlus da loro indicate.


«È un'iniziativa da apprezzare perchè in Italia manca la consapevolezza che lo sport è uno strumento per la crescita del paese - ha spiegato Pancalli - progetti come questo non possono che servire perchè bisogna investire in Italia non solo per ottenere grandi risultati sportivi, ma soprattutto per la crescita dei giovani e per l'integrazione dei ragazzi disabili».

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