nostro inviato a Firenze
Chi lha visto arrivare lunedì sera a Coverciano, ha parlato di un Christian Panucci emozionatissimo. «Ma ero emozionato soprattutto quando la settimana scorsa mi ha telefonato Donadoni per dirmi che aveva bisogno di me confessa il difensore della Roma -. E io, che lanno scorso gli risposi che non me la sentivo di tornare, stavolta gli ho detto di sì perché è naturale farlo con un amico in difficoltà. La situazione è delicata e a lui mi legano un rapporto e ricordi importanti nel Milan». Insomma, quasi un salvatore della patria considerata lemergenza in difesa tra infortuni e forfeit. «Arrivo qui senza alcuna pretesa, pronto a dare il mio contributo e Donadoni lo sa. Lunico problema è come dovrò chiamarlo: mi verrebbe da dire caro Roberto».
Trentotto mesi fa lultima apparizione in azzurro, nella serata che segnò la fine dellera Trapattoni: il 22 giugno 2004 a Guimaraes lItalia battè la Bulgaria, ma uscì dallEuropeo. Oggi che lEuropeo bisogna ancora conquistarselo, Panucci torna nel gruppo della Nazionale. «A 34 anni e mezzo è motivo di orgoglio, ho lentusiasmo di un ragazzino. Finchè Donadoni lo vorrà e le gambe mi reggeranno, continuerò a dire sì». Nessun rancore con Lippi che lo ha tenuto così a lungo lontano dallazzurro. «Non è corretto parlare di lui perché non è qui.
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