Tornano in A dopo 55 anni e non è cambiato proprio nulla

Tranquilli, non è cambiato niente. Dopo 55 anni il Novara torna in serie A e sapete cosa scoprirà? Che tutto è rimasto come allora: scandali per partite truccate, giocatori stranieri che guadagnavano troppo e italiani che non valevano il prezzo, società sotto una montagna di debiti. «Il calcio sommerso da un maremoto di cambiali» titolava il settimanale «il Campione», rivista che raccontava con il ritmo di un quotidiano. Quel titolo data 25 giugno 1956. L’articolo firmato da Felice Borel, mitico farfallino-goleador della Juve, poi diventato giornalista, nonchè direttore del settimanale, raccontava di una società con un miliardo di debiti, un’altra con 133 stipendiati a fronte di un pubblico di 5000 spettatori a partita, di stranieri che guadagnavano un eccesso: 33 milioni all’anno. E concludeva: «Se è deludente la classe dei dirigenti di società, altrettanto, se non peggio, lo è quella dei dirigenti federali i quali hanno tollerato e permesso questo stato di cose».
Giusto un mese prima (21 maggio 1956, data di uscita della rivista) un altro titolo annunciava il saluto del Novara alla serie A: «Vien ammainata l’ultima bandiera del quadrilatero: Finite a Bergamo le speranze novaresi». Era la giornata numero 32 di un campionato a 18 squadre, e la Fiorentina conduceva la classifica, Pivatelli, l’ala del Bologna, era re dei goleador. Sagra sbagliata delle tattiche racconta il cronista, arbitro Concetto Lo Bello (ovviamente inflessibile, dice la cronaca). Il bergamasco capitan Annovazzi pennella il cross per Brugola: rete del 2-1 e spezzata l’ultima speranza per il Novara. Retrocessione.
Ma sfogliando qualche pagina cosa ci raccontano i cronisti de il Campione? «Il calcio spento sui campi si rialza con gli scandali». Quanti dubbi sull’italianità di Vinicio, Julinho (scambio di persone fra un nonno paterno e un bisnonno) e Ghiggia. Un po’ come parlare dei passaporti d’oggi.
Ma anche allora non si facevano mancare nulla a fine campionato. Ecco lo scandalo delle partite truccate. Sotto mira il Genoa, indagato per aver comperato tre incontri del campionato ’53-54, con cifre tra il milione e 150 mila lire e i due milioni. Sotto accusa Genoa-Spal, Bologna-Genoa, Sampdoria-Genoa. Si parlava di un campionato «moralmente sfortunato». Il conte Rognoni, presidente della commissione di controllo della Lega, investigò. Si sprecarono accuse e controaccuse. Il Genoa se la cavò.

Ma Felice Borel scrisse: «Sappiamo bene che se il “caso Genoa“ è risultato falso dall’inchiesta della Lega, altri ve ne sono, purtroppo, di veri, che nessuno conosce e di cui nessuno parla....e se ci sono calunniatori occorre perseguirli, la federazione intervenga con energia....». E 55 anni dopo....

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