Tornano i cantastorie sull’Appennino

Ritornano i cantastorie sull’Appennino. Questi monti, questi boschi, questi borghi che si sono in gran parte miracolosamente salvati dalla devastazione dello «sviluppo turistico» e oggi fanno parte del Parco Nazionale dell’Appennino tosco-emiliano, ospitano dal 15 luglio al 18 agosto la seconda edizione del «Canto del Mondo». Nata da un’idea dello scrittore-cantastorie Maurizio Maggiani, la manifestazione vuole far rivivere - nei territori della Garfagnana, della Lunigiana, del parco del Gigante e dell’Appennino parmense - l’antica tradizione della narrazione orale che si è espressa nei secoli nelle forme popolari dei «Maggi» e dei «Contafole».
Promosso e organizzato dalla provincia di Lucca con la collaborazione dei comuni e delle comunità montane appenniniche, il «Canto del mondo» riunirà nei prossimi giorni diversi ospiti e protagonisti: da Maurizio Maggiani (vincitore del Premio Viareggio e del Campiello con Il coraggio del pettirosso) ad Alba Donati, da Ivana Monti a Elisabetta Salvatori, Lisetta Luchini, Marco Cattani, Vincenzo Pirrotta, Mauro Chechi. Ci saranno anche Ascanio Celestini (autore dello spettacolo Scemo di guerra con il quale ha vinto il Premio Ubu) e Andreino Campoli detto «Tatone il Contafole» che fa rivivere le favole della tradizione popolare.
Contafole e cantastorie rappresentano il filo che unisce tra di loro un territorio apparentemente diviso, passando da borgo a borgo e da versante a versante. Molti i luoghi del festival: da San Romano e Varliano in Garfagnana a Sassalbo e Comano in Lunigiana; da Castelnovo ne’ Monti e Villa Minozzo sul versante reggiano a Corniglio nel Parmense.

Saranno proprio le piccole piazze, i sagrati, le pievi, come la pieve di Crespiano, le radure come quella mitica di Varliano, dove da sempre si rappresentano i Maggi, i luoghi dei racconti.
L’anno scorso la manifestazione ha interessato ottomila persone per seguire scrittori e poeti, attori e musicisti, maggianti e contafole.

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