«Torno in teatro per Saffo e Campanile»

Piera Degli Esposti tra i protagonisti della kermesse di Bracciano. «Poi torno al primo amore: il cinema»

L’abbiamo vista, in piena Notte Bianca, impreziosire con la sua magnetica bravura i misteri praghesi e le mutazioni fantastiche dello spettacolo-evento Indovini di nuvole svoltosi a Castel Sant’Angelo. E la ritroveremo presto calata nell’atmosfera rinascimentale di un’altra imponente dimora storica del nostro territorio, il Castello Odescalchi di Bracciano, dove Piera Degli Esposti darà anima alla poesia femminile di ieri e di oggi cimentandosi, sabato 16 alle 22, in un avvolgente monologo che mette insieme brani di Saffo, Emily Dickinson, Marina Svetajeva e Dacia Maraini.
La serata fa parte del ricco cartellone di una nuova rassegna, «Opere Festival» il titolo (inaugurazione prevista per giovedì 14), nata proprio dall’idea di valorizzare lo splendido palazzo quattrocentesco aprendo le sue sale a momenti di danza, musica, teatro, installazioni multimediali, arte e fotografia disseminati in diversi orari e in diversi spazi. La sezione prosa del festival - curata da Alberto Bassetti e supervisionata dal direttore dell’intera manifestazione, Maurizio Conte - ha una fisionomia fortemente poliedrica, all’interno della quale la presenza di una grande interprete come la Degli Esposti merita, ovviamente, il giusto rilievo.
«Leggere alcune della poetesse che più amo - spiega - mi sembrava il modo migliore per salutare questa bella iniziativa; per far vivere teatralmente e poeticamente un luogo già di per sé così suggestivo e ricco di storia». D’altronde, l’amore per la parola, per la letteratura, per l’anima femminile della scrittura ha sostenuto molte delle magistrali prove di questa nostra intensa attrice, sempre più volentieri divisa tra palcoscenico e grande schermo: «A febbraio - riprende - torno al Valle con Un’indimenticabile serata, un lavoro dedicato ad Achille Campanile che ha già ottenuto ottimi consensi. Poi ho tre film in uscita in cui ricopro ruoli molto diversi tra loro: nella nuova pellicola di Giuseppe Tornatore, La sconosciuta, interpreto una governante; in Tre donne morali di Marcello Garofalo faccio una suora (nel cast anche Lucia Ragni e Marina Confalone, ndr) e in Lettere dalla Sicilia di Manuel Giliberti mi vedrete nei panni di una lady inglese dell'800». Tre pellicole italiane, dunque, che vanno ad aggiungersi al corposo curriculum di questa artista dagli occhi profondi e la voce inconfondibile. «Malgrado mi si conosca soprattutto come attrice di teatro, la mia carriera è iniziata proprio al cinema e ho lavorato con grandi registi come Pasolini, Zampa, Moretti, i fratelli Taviani, Lina Wertmüller, Bellocchio (la ricordiamo, straordinaria, ne L’ora di religione, ndr). Per anni sono stata lontana dal grande schermo e dalla tv perché le tournée degli spettacoli non mi permettevano di assumere altri impegni. Adesso che non giro più la Penisola come un tempo, l’idea di stare sul set mi piace molto e sono felice delle ultime esperienze fatte. Così come mi affascina la possibilità di misurarmi con recital che attingono alla letteratura».

La serata di poesia che la vede protagonista a Bracciano vuole essere, infatti, anche «un omaggio allo sguardo che la sensibilità femminile ha saputo porre, sin dall’antichità, sulle emozioni e sul mondo». Un momento speciale, insomma, dove cucire insieme passato e presente «approfittando di una cornice a dir poco perfetta».

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