Marcello Di Dio
da Roma
Messina in salita, Torino, Perugia, Salernitana e Spal in situazione disperata. Questo il borsino delle big non iscritte al campionato. Dopo la presentazione dei ricorsi entro le 13 di ieri (solo quattro dei 29 club non ritenuti in regola, Venezia, Andria, Reggiana e Sora, hanno rinunciato e potrebbero seguire la strada del lodo Petrucci, cioè l’iscrizione alla serie inferiore), oggi la Coavisoc, la commissione d’appello sul controllo dei bilanci, si riunirà per le valutazioni su ogni singola situazione. Il suo parere «tecnico vincolante» sarà poi girato al consiglio federale, fissato per venerdì mattina alle 10. Secondo indiscrezioni, non saranno stravolti i verdetti della Covisoc. A parte il Treviso, che ha risolto il «problemino» patrimoniale e quindi sarà regolarmente iscritto in B, e qualche società di C che dovrebbe rientrare negli organici di categoria. La palla passerà dunque ai vari gradi di giudizio successivi (Camera di Conciliazione del Coni, Tar e Consiglio di Stato).
Per il Torino le porte sembrano ormai chiuse: il ricorso contiene una tardiva intesa, in realtà solo un’attestazione di buona volontà, con l’Agenzia delle Entrate per la rateizzazione del debito - Cimminelli in un incontro con il sindaco di Torino si sarebbe impegnato a garantire personalmente fino a 40 milioni. Il Messina, invece, vede qualche spiraglio: nel suo ricorso ci sono ulteriori precisazioni sulla sospensiva regionale del debito all’Erario di 15 milioni e spiega tutti i passaggi amministrativi affrontati dalla società. Probabile che il 15 luglio il club giallorosso sia bocciato, ma di fatto è in corso una questione interpretativa sul contenzioso.
Nel frattempo si aggrava la situazione del Chievo. Ieri il patron Campedelli – entrato quasi furtivamente e senza rilasciare dichiarazioni nel palazzo di via Allegri a Roma – ha incontrato il segretario della Figc, Francesco Ghirelli. Mezz’ora di colloquio nel quale Campedelli ha chiesto chiarimenti sull’irregolarità rilevata nel bilancio 2004-2005.
Il Toro trova i soldi ma è troppo tardi
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