Una torre che non sale abbastanza

L’architettura nella nostra città è stata sempre argomento di contrasti e strane considerazioni. Basti pensare che risalgono a 84 anni fa i due «grattacieli» di piazza Piemonte e andando a rivedere quanto si scrisse a suo tempo, furono solo parole di meraviglia e di approvazione. Tempo ne è passato, come pure amministrazioni, architetti, urbanisti e critici, e non è certo cosa di pochi giorni fa quando si dichiarava che Milano non è città da grattacieli, che essi snaturano il territorio e altre frivolezze. I lavori che nelle varie parti della città prevedono grattacieli sono iniziati da tempo con buona pace di quasi tutti, ma, sorpresa incredibile, il piano della zona che dovrebbe ospitare l’Expo prevede al centro, quale segnale della manifestazione, pensate un po’, una bella torre alta duecento metri.

A parte la povertà della fantasia nella ideazione di un segnale di questo tipo dopo quanto è stato fatto nel mondo nelle precedenti edizioni, due domande: la prima sta nel perché così bassa se ormai si costruisce dai quattrocento metri in su, la seconda è: finisce così la «guerra» ai grattacieli milanesi?

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