A Torriglia la burocrazia si arrende a falce e martello

I Comunisti ce l’hanno fatta, loro la lista a Torriglia l’hanno presentata. Per le comunali. Ma ora non possono fare a meno di denunciare tutti i tentativi di stop subiti dalla commissione elettorale. Danno ovviamente la colpa al governo, dicono che il loro successo contro la burocrazia conferma la bontà del loro impegno e che per loro non c’era un decreto ad hoc. Ma non riflettono, o fanno finta di non riflettere su una cosa: come mai tanto accanimento contro la loro lista? Chi potrebbe danneggiare la loro presenza alle comunali? Certo non al centrodestra, i cui elettori non sarebbero indotti in tentazione nel vedere un logo comunista sulla scheda. E non a caso tutti bastoni tra le ruote denunciati dai «Comunisti - Sinistra popolare» di Roberto Delogu e Marco Traverso partono proprio da lì. La commissione elettorale come prima cosa gli ha contestato il simbolo con falce e martello, perché si sarebbe potuto confondere con quello di «altri partiti». Peccato che né Rifondazione né i Comunisti italiani abbiano liste a Torriglia. Cambiato comunque il simbolo per evitare discussioni, i comunisti si sono visti obiettare che il diametro del logo era di 99 millimetri anziché di 100.

«Allargato di un millimetro il tutto la commissione non ha più avuto scuse», esultano i comunisti. Un po’ meno i concorrenti del centrosinistra che, «nascosti» dietro una lista civica, dovranno sconfiggere anche un avversario che si gioca un simbolo «affascinante».

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