Tortora, via Poma, Olgiata la fiction torna alla cronaca

Il grande schermo insiste con le commedie? Il piccolo rilancia con le fiction, ispirate a personaggi italiani realmente esistiti e fonte di controversie, dibattiti o pura ammirazione. A un primo sguardo, prevalgono il giallo e la discesa nell’abisso criminogeno, né mancano biografie illustri e controinchieste. Sotto Natale il pubblico televisivo verrà portato per mano a ripercorrere gli ultimi passi di Simonetta Cesaroni, la giovane romana assassinata due decenni fa in circostanze tuttora poco chiare.
«Il mio film non si limita a raccontare un fatto di cronaca, ma addirittura la anticipa. Se si legge il provvedimento adottato in queste ore dalla Corte di Assise di Appello nei confronti del processo in corso, sembra di vedere attuato il senso del film», dice Roberto Faenza, che venerdì presenterà alla stampa la sua fiction Il delitto di Via Poma, in prima serata su Canale 5 il 6 dicembre. Non che si voglia sostituire ai giudici, il regista ferrarese che investiga a modo suo, «sollevando quesiti», su uno dei crimini più misteriosi degli ultimi anni. Il fatto è che l’assassinio efferato di Simonetta Cesaroni, finita con 29 colpi di un’arma a doppio taglio in un ufficio al terzo piano d’un condominio del quartiere romano di Prati, il 7 agosto del 1990, resta avvolto dai dubbi. E ha destato polemiche la condanna a ventiquattro anni di detenzione comminata, a distanza di oltre vent’anni dal delitto, all’ex-fidanzato della giovane, Raniero Busco, il quale continua a proclamarsi innocente. Va da sé che girare questo «instant movie» dal sapore di cinema civile non è stato uno scherzo per la Taodue di Pietro Valsecchi. A partire dalla location, Via Poma, appunto, dove i condomini riuniti in assemblea, prima dettero l’assenso alle riprese, poi dovettero sottoscrivere una diffida legale. «È da Terzo Mondo che un magistrato, che dovrebbe essere interessato a ricercare la verità, si opponga», commentò Faenza all’impedimento delle riprese. Inoltre, i legali di Busco si sono messi per traverso, cercando d’inibire la messa in onda della fiction. «Girare in tempi record un film per la tivù e mandarlo in onda nei giorni della riapertura d’un processo, che farà discutere, è di per sé un'impresa fuori del comune», osserva l’autore di Silvio forever. Vedremo se Astrid Meloni, nel ruolo di Simonetta; Giulia Bevilacqua in quello della tenace sorella di lei, Paola, e Silvio Orlando quale ispettore Montella (personaggio di fantasia) sapranno rispondere a tante domande.
Ed è ancora giallo romano per Delitti d’amore, miniserie in due puntate per RaiUno, incentrata sull’assassinio della contessa Alberica Filo Della Torre, risolto quest’anno con la confessione del domestico filippino Manuel Winston, intercettato illo tempore, senza che nessuno ascoltasse quelle registrazioni rivelatorie. La nobildonna, assassinata nella sua villa all’Olgiata nell’estate del 1991, avrà il volto di Bianca Guaccero, mentre la regia dovrebbe essere affidata a Rossella Izzo: condizionale d’obbligo, perché con questi chiari di luna i contratti non sono arrivati alla firma.
Il nome dell’attrice pugliese ritorna nella fiction Applausi e sputi. Le due vite di Enzo Tortora (dall’omonimo libro Sperling di Vittorio Pezzuto), sul caso del noto presentatore di Portobello, emblematico d’una malagiustizia radicata e dove la Guaccero sarà la signora Tortora. Ricky Tognazzi nei panni del presentatore, arrestato nel 1983 per associazione a delinquere di stampo camorristico e poi assolto, curerà pure la regia d’un tv movie dalla partenza complicata. Prodotto dalla IIF della famiglia Lucisano, il progetto, scritto da Giancarlo De Cataldo e Monica Zapelli, ha dovuto ottenere l’approvazione di Silvia Tortora, figlia di Enzo e dell’ex-compagna di lui, Francesca Scopelliti, vigili in materia di tutela dell’immagine del loro caro.

Le riprese partiranno a metà dicembre, per approdare in tivù a primavera inoltrata. Per Raiuno infine si profila il biopic su un altro presentatore arcinoto: Mike Bongiorno. Ispirato al libro La versione di Mike, scritto da Mike e dal figlio Niccolò, potrebbe interpretarlo Alessio Boni.

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