Trieste«Te la faccio pagare», aveva gridato allex moglie Giuseppe Console, 23 anni, una sfila di precedenti per violenze e minacce nella sua Trieste. E invece lha fatta pagare a quello che pensava fosse diventato il suo amante, il coetaneo Giovanni Novacco. Con laiuto di un complice, Alessandro Cavalli, 34 anni, avrebbe immobilizzato e portato a forza il «rivale» allinterno di un appartamento fatiscente del borgo di Gretta, a Trieste, in un condominio Ater usato 50 anni fa dai profughi di Istria e Dalmazia, per poi legarlo a una sedia e torturarlo con un coltello, prima di finirlo bruciandolo.
Ad avvisare gli agenti delle volanti della polizia triestina è stata la madre del presunto assassino. «Mamma, ho fatto una cavolata, ho dato una lezione a un tipo nelle case di Gretta e adesso mi conviene fuggire», le ha detto sconvolto mentre preparava la valigia poco dopo aver attuato il folle piano. A quel punto la madre ha chiamato il 113, convinta che il ragazzo picchiato dal figlio fosse rimasto ferito. In realtà, quando sono arrivati gli agenti si sono trovati davanti una scena allucinante: un cadavere mezzo carbonizzato legato alla sedia, sangue sui muri e tutto intorno sporcizia e desolazione.
A quel punto sono scattate le ricerche del sospettato principale. Per prima cosa gli agenti sono riusciti a prendere il presunto complice, quello che lo avrebbe aiutato nella cattura del povero Novacco, il 34enne Cavalli: lui nega ogni addebito ma per lui sono scattate le manette. Le ricerche di Console sono state estese anche alla vicina Slovenia. Per quel che riguarda il movente, la polizia non ha dubbi: la gelosia.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.