Tosca è tornata nella sua «culla»

Torna nella sala che l’ha lanciata l’opera più discussa e controversa di Puccini

Abbiamo corso il rischio che la regia di questa Tosca inaugurale, nell’anniversario pucciniano (150 anni danni dalla nascita) la assumesse Gelmetti, che regista non è, in combina con la direzione d’orchestra. Poi il direttore è venuto a più miti pensieri e ha ripiegato su Zeffirelli, che di Tosca ne ha fatte tante, una anche con la divina Callas, ma che alla sua veneranda età, come ha dichiarato in sua vece Gelmetti - giacché Zeffirelli non si è materializzato neppure in voce alla presentazione dell’opera - è pronto a rimettersi in discussione. Il «dècor» dell’opera sarà nuovo, ma sempre nella linea della tradizione, com’è nello stile di Zeffirelli, sebbene non mancheranno sorprese. E che Zeffirelli, per la regia, andrà con mano leggera, lo suggerisce anche il fatto che Puccini, in quest’opera, la regia la fa lui, attraverso le numerose, acute e pertinenti didascalie per le varie situazioni.
Protagonisti vocali di assoluto rilievo: Renato Bruson (Scarpia), Marcelo Alvarez (Cavaradossi) e Martina Serafin, la novità del cast, dal quale s’è sfilata l’annunciata Fiorenza Cedolins. Addirittura saranno tre le compagnie, perché l’opera avrà molte repliche e verrà ripresa anche in aprile. Dicevamo della Serafin: con il mitico direttore Tullio, non ha nulla a che fare; è veneta per parte paterna, e croata per parte materna; ma è nata a Vienna, dove è vissuta e si è formata e ha avuto già una notevole carriera. È approdata in Italia in questi ultimi anni, a Bologna e Catania, ora debutta a Roma e nel ruolo, nelle prossime stagioni canterà anche alla Scala.
Di Tosca si dice che è opera romana, e non potrebbe essere altrimenti; non tanto perché il suo battesimo l’ebbe proprio al Costanzi, dove ora ritorna, il 14 gennaio 1900, ma soprattutto perché l’azione si svolge in tre luoghi fra i più carichi di storia della capitale: Sant’Andrea della Valle, Palazzo Farnese, Castel Sant’Angelo (si ricorderà quella singolare «Tosca nei luoghi e nelle ore di Tosca», destinata alla televisione, ideata e prodotta da Andrea Andermann). Giacomo Puccini la prima conoscenza con Tosca, eroina del dramma di Sardou, la fece al Teatro dei Filodrammatici di Milano, interpretata da Sarah Bernhardt, nel 1889. Fu amore a prima vista, nonostante i tanti ripensamenti nei lunghi anni della gestazione e composizione dell’opera.
A Roma debuttò in un’atmosfera non proprio tranquilla (presenza in sala di una claque antipucciniana; minacce ai cantanti; pericolo di attentato, durante la rappresentazione, presente la regina Margherita) e con esiti a dir poco discordanti.

Un cronista dell’epoca si divertì a riportare uno di seguito all’altro i contrastanti pareri della critica: «Un bel lavoro», «una delusione!», «Puccini ha sbagliato strada», «la Tosca seppellirà tutte le opere precedenti di Puccini».
Da lunedì 14 gennaio. Repliche fino al 23 gennaio. Info: 06.481601.

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