La Toscana alza già le barricate: «La stanza sì, l’appartamento no»

La Toscana alza già le barricate: «La stanza sì, l’appartamento no»

FirenzeA Firenze il Piano casa rischia di arrivare assai ridimensionato. Le prime proiezioni infatti indicano una città praticamente intoccabile anche in previsione delle limitazioni che la Regione Toscana (che ha promesso di licenziare il testo della legge entro giugno) pare intenzionata a mettere. Immediatamente dopo la firma dell’accordo l’assessore regionale Riccardo Conti ha fatto sapere che «i piani comunali non cambieranno, le leggi regionali nemmeno» e che «diremo sì alla stanza in più ma no all’appartamento in più».
In pratica dunque il centro storico sarebbe praticamente intoccabile e si tratta di una parte molto ampia della città: oltre a tutta l’area delimitata dai viali, ovvero il vero e proprio cuore antico della città, sono comprese in questa tipologia anche altre zone come, ad esempio, Campo di Marte (dove si trova lo stadio) e Rifredi. Sotto “tutela” potrebbero però essere messi anche l’Oltrarno e zone più periferiche come Brozzi, Peretola e parte del Galluzzo (classificati come centri storici minori). Ma anche le colline che circondano la città potrebbero venir escluse dagli interventi: da San Domenico a Settignano alla collina del piazzale Michelangelo. Tutte zone considerate «tutelate» a vario titolo.
Lo scenario cambia nelle zone periferiche dove sarà possibile aprire i cantieri anche se nella maggior parte dei casi si tratta di aree di minor pregio. In questa categoria sarebbero comprese l’area di Novoli a nord, quella dove si trova l’ospedale di Careggi, Coverciano, Isolotto e, andando verso sud, di Gavinana e Ponte a Ema. In quest’ultima parte del territorio ci sono ancora villette con una o due abitazioni mentre in zone come Isolotto è tutto un susseguirsi di grandi condomini dove i vantaggi del piano casa potranno essere sfruttati solo da pochi. Il tutto mentre a Firenze il nuovo piano strutturale langue in consiglio comunale da tempo a causa delle distanze tra il Pd e la sinistra che hanno visione opposte sullo sviluppo della città, e tra il sindaco uscente Leonardo Domenici che vorrebbe approvarlo prima della fine della legislatura (senza pensare all’inchiesta sull’area di Castello che ha coinvolto assessori e tecnici di Palazzo Vecchio) e il candidato sindaco dei Democratici, Matteo Renzi che invece preferirebbe che l’approvazione fosse rimandata. Così la legge regionale rischia di basarsi su un piano urbanistico di vecchio stampo.
In ogni caso si tratta al momento solo di proiezioni in attesa che la Regione Toscana traduca in norme i punti dell’accordo con il governo.

La sensazione è quella che la proposta di legge non lascerà molto spazio agli interventi, nonostante dalle categorie economiche sia arrivato in più occasioni l’appello affinché Firenze e la Toscana non si lascino sfuggire l’occasione del piano casa, un volano eccezionale per far uscire il territorio dalla crisi.

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