Toscani registra il marchio «M.a.f.i.a» e scatena un putiferio

L’arma della provocazione l’ha sempre usata. E anche nel ruolo di assessore alla Creatività del Comune di Salemi - la cittadina in provincia di Trapani di cui è sindaco il critico Vittorio Sgarbi - il fotografo Oliviero Toscani non si smentisce. Solo che la sua ultima trovata - la registrazione dell’acronimo M.a.f.i.a, sigla dalle iniziali di Mediterranean association for international affair - ha suscitato, manco a dirsi, le ire delle associazioni di familiari delle vittime. A tuonare più di tutti Sonia Alfano, la figlia del giornalista Beppe Alfano trucidato da Cosa nostra, che dell’Associazione familiari delle vittime è presidente. Toscani però si difende: «Nel registrare il marchio M.a.f.i.a. – spiega il fotografo – ho voluto smitizzare l’organizzazione criminale.

Ricordo a Sonia Alfano e a quanti si sono sentiti offesi dal mio gesto che la mia volontà è, invece, quella di tenere alta l’attenzione su un problema che riguarda anche me. Perché in Italia siamo tutti vittime della mafia».

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