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Tostao: «Ora basta, facciamo spazio ai giovani»

nostro inviato a Francoforte

Eduardo Gonçalves de Andrade, in arte Tostao, era il centravanti del Brasile campione del mondo targato 1970. Quello che, detto con Altafini, in attacco giocava senza punte ma con cinque fantasisti: Jarzinho, Gerson, Tostao, Pelè e Rivelino. Tostao era il regista d’attacco, segnava di testa nonostante non raggiungesse il metro e 80. Oggi, stessa pelata, è un commentatore televisivo. Fa gol con la lingua.
Tostao, cosa dice del Brasile?
«Pessimo. Orribile. Male organizzato. Contro un’avversaria forte ha preso paura e mostrato i difetti. Ci guardavamo in faccia. Il vero brasiliano era Zidane».
E Ronaldinho?
«Grande delusione, ma non tutta per colpa sua: quando una squadra è così disorganizzata, anche i giocatori pagano. Dovevano portare il Barcellona in nazionale. Là gioca dal centrocampo in su, sempre palla al piede. Qui deve stare più indietro. Però un grande giocatore deve sapersi adattare e lui non c’è riuscito».
Ha sbagliato Parreira?
«Parreira ha cambiato le sue idee per fare giocare tutti i talenti. E contro la Francia ha di nuovo cambiato».
Poi c’erano i vecchioni: Cafu, Roberto Carlos...
«Non si è sentito di farli fuori. Difficile con gente che ha conquistato un mondiale. Pensi che in qualunque momento ti possano far vincere. Però adesso basta: largo ai giovani».
Ronaldo?
«Gioca come un veterano, in poco spazio. Sembra un calciatore a fine carriera».


Chi vincerà i mondiali?
«La Germania, anche se non è la migliore».

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