Il «toto-assessori» Ecco i criteri per dare le deleghe

«Lavorare, lavorare, lavorare. Da domani (oggi per chi legge, ndr) cominciamo già a lavorare per la composizione della Giunta». Così la presidente della Regione Lazio ha cercato di anticipare le domande dei giornalisti che già da un paio di settimane si stanno esercitando nell’arte divinatoria del cosiddetto toto-assessori. «Dieci giorni sono tanti per fare le cose fatte bene», ha sottolineato Polverini. Rispondendo poi a chi le chiedeva se riuscirà a formare il suo esecutivo anche qualche giorno prima dei tempi previsti dallo statuto regionale, ha detto: «Non credo che per queste cose si debba dare una scadenza. Dobbiamo raggiungere l’equilibrio più giusto per quello che riguarda la politica e l’azione di governo. La squadra sarà fatta di persone perbene e il tempo che serve ce lo prendiamo tutto». In concreto sono già noti i criteri in base ai quali la neo-presidente assegnerà le deleghe. Intanto le donne, che dovrebbero essere cinque. Le ipotesi che circolano sono: Veronica Cappellaro, Mariella Zezza (capolista della lista civica ma non eletta in Consiglio), Olimpia Tarzia, Fabiana Santini e Sveva Belviso (che dovrebbe lasciare l’assessorato capitolino alle Politiche sociali). Le alternative? Alessandra Mandarelli o Anna Teresa Formisano. Ameno altre quattro deleghe dovrebbero essere assegnate in rappresentanza delle quattro province: in pole position ci sono Francesco Battistoni (ex assessore all’ambiente in provincia di Viterbo dove è il più votato), sponsorizzato all’Agricoltura dalle tre confederazioni; Mario Abruzzese (Frosinone) che potrebbe avere le Attività produttive. Antonio Cicchetti (Rieti) potrebbe avere i trasporti.

Per Latina i nomi che contano sono quelli di Claudio Fazzone e Stafano Galetto del Pdl oppure Aldo Forte per l’Udc. Infine c’è il capitolo degli altri 7 assessorati che almeno in parte andranno, in base alle competenze, ai consiglieri uscenti del Pdl.

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