da Milano
I sindacati sembrano sotto scacco: le indiscrezioni che continuano a filtrare sul numero di esuberi allAlitalia innervosiscono i leader delle varie sigle, che per ora si limitano a mantenere le distanze liquidando i numeri come «rumors». In effetti, far filtrare il «messaggio» di tagli nellordine dei 5-6 mila posti, che qualcuno ha ipotizzato possano persino arrivare a diecimila, non è altro che un modo per saggiare i lavoratori, che dopo Ferragosto saranno chiamati al confronto sul piano industriale. Ricordiamo che i dipendenti del gruppo Alitalia (Fly, la società quotata) sono circa 11mila e che alla deconsolidata Az Servizi ne appartengono altri 8mila: si tratta, quindi, anche di capire esattamente su che perimetri incideranno le forbici dei risanatori. Intanto per Giuseppe Caronia (Uilt) «non è opportuno dar retta a illazioni». Claudio Claudiani (Fit-Cisl) aggiunge: «Prima di giudicare vorremmo conoscere il piano industriale». Secco Mauro Rossi (Filt-Cigl): «Inutile commentare dei numeri al lotto». Cauti anche i piloti, con Fabio Berti (Anpac): «Qualunque cosa venga proposta, dovrà essere condivisa».
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