Toto nomine Minoli, Di Bella o Ruffini? La poltrona di RaiTre fa litigare i democratici

Roma«Lo dico chiaro perché sono stanco di dover smentire: le nomine di Rai3 non c’entrano niente con il nostro congresso». Parola di Dario Franceschini. Peccato che qualunque esponente del suo stesso partito, consultato in privato, dica il contrario: la partita Rai c’entra eccome con la corsa per la segreteria Pd. E lo stesso segretario non è del tutto indifferente alla questione: una buona presenza in tv è veicolo fondamentale per la campagna delle primarie. Nei principali Tg si raccontano telefonate dallo staff franceschiniano: sulle questioni politiche di rilievo è solo il segretario che parla a nome del partito, era la raccomandazione. La preoccupazione di Bersani e Marino è che, con la ripresa autunnale, ci sia una «sovraesposizione mediatica» di Franceschini a loro discapito. Al momento, fanno notare da quel fronte, il tandem Franceschini-Veltroni controlla tutte le principali poltrone Rai di competenza Pd: i due membri Cda Van Straten (Veltroni) e Rizzo Nervo (Gentiloni), e Rai3 con il cattolico Paolo Ruffini, che guida la rete da 9 anni. E che secondo l’ala Bersani dovrebbe essere sostituito da un nome meno schierato con Franceschini e più «bipartisan», come quello dell’attuale direttore del Tg3 Di Bella. Berlusconi e il dg Rai Masi, assicurano i dalemiani, sono d’accordo, ma hanno accettato finora di rinviare le nomine a Rai3 per le resistenze di un Pd diviso. «Noi gli avevamo fatto sapere di andare avanti anche su Rai3, ma Gianni Letta lo ha convinto a frenare», spiega un autorevole supporter di Bersani.

In difesa di Ruffini è scesa anche Repubblica (schierata con Franceschini), dalle cui pagine ieri Van Straten denunciava: «Vogliono cacciarlo per censurare l’intera rete», e avvertiva che se il Cda venissero proposti altri nomi, i membri Pd sceglierebbero la strada della «contrapposizione». Non voteranno altri che Ruffini, insomma: un avvertimento a chi sta facendo girare nomi autorevolissimi - da Minoli a Mentana - per far capire che la stagione di Ruffini è finita.